​Egitto, scontri a Port Said Morsi fa appello al dialogo | Mondo | www.avvenire.it

Sale a 30 morti e oltre 200 feriti il bilancio dei violenti scontri che da sabato mattina infuriano davanti al carcere di Port Said.Tra le vittime anche due poliziotti e due calciatori: Tamer el Fahla, ex portiere del Masri, la squadra locale di Port Said e Mohamed el Dezwi, del Marikh.A scatenare le violenze è stata la sentenza pronunciata sabato da un tribunale del Cairo che ha condannato a morte 21 persone per gli scontri del primo febbraio 2012 allo stadio di Port Said, che causarono la morte di 74 tifosi dell’Ahly del Cairo. La peggiore strage della storia del calcio egiziano. La sentenza definitiva per i 21 imputati condannati a morte deve attendere, secondo la legge egiziana, il via libera da parte della massima autorità religiosa del paese, il gran mufti. Nel processo per il massacro di Port Said sono imputate 73 persone: nove ufficiali di polizia e tre manager del club. Per gli ufficiali l’accusa è di avere permesso il massacro mentre per gli altri è di omicidio premeditato e porto di armi abusivo. Lo stadio di Port Said fu teatro di un’autentica battaglia tra i tifosi locali dell’Al-Masry e quelli della squadra cairota dell’Al-Alhy. Nelle successive proteste al Cairo ci furono altri 16 morti. Secondo molti osservatori gli incidenti furono pianificati dalla polizia o da nostalgici di Hosni Mubarak per vendicarsi degli Ultras dell’Al-Ahly che erano stati in prima linea nella rivoluzione contro il Rais.

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