11° anno della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità “ dell’ONU. E’ un vincolo giuridico oppure un atto di solidarietà?

Il 6 dicembre 2006 a New York l’ONU ha proposto ai 191 Paesi contraenti un impegno costante in un Documento in favore della parità dei diritti per un’esistenza più dignitosa alle persone portatrici di disabilità, per il quale il 6 dicembre 2017 si celebra l’11° anno dell’adozione della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”  (Distr.Generale  Sixt-First Session A/61/611 ).

E’ una tematica dolorosa, cruciale ed attuale quella condensata nella “Convenzione”, approvata dopo ben 5 anni di trattative tra cui partecipava il Vaticano  ed a tutte quelle norme migliorative a tutela deii disabili fisici e degli handicappati mentali, tutt’ora discriminatorio nei confronti delle persone con problemi psichici : speciale dossier (argomento a volte non accettato da certi mass media, specie quelli di natura cattolica  ! ).

Un Testo quindi di riporto storico che l’Italia ha firmato il 30 marzo 2007 non solo limitandosi all’accettazione di una “Cart” di principi generali, ma nell’osservanza di un vero e proprio vincolo giuridico, impegnandosi ad uniformare la propria Legislazione a quelle norme di Diritto Internazionale per la protezione e la difesa della dignità umana, sia verso i disabili fisici che verso gli handicappati psichici, non valutando la evidente discriminazione operata nei confronti delle persone con disordini psichici, per i quali la “ Convenzione” non li valuta né li cita .

Per la diversificazione tra disabile fisico e handicappato mentale, l’Italia doveva apportare nella propria legislazione quelle “ appropriate misure legislative” secondo l’art. 4 della “ Convenzione”, che non ha compiuto ! 

Infatti con il Disegno di Legge n. 2121 del Governo Berlusconi, il Parlamento Italiano venerdì 20 febbraio 2009 ha ratificato in toto quanto stabiliva la “ Convenzione” con l’art.2 dando “ piena ed intera esecuzione alla “ Convenzione”, senza apportare quelle modifiche, di cui sopra, per la risoluzione di quel disagio sociale che si trascina da ben 39 anni, completando con la istituzione di un “ Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità” composto di 40 persone con oneri finanziari di euro 500.000,00 dal 2009 al 2014.

Il voler accomunare la persona con minorazioni fisiche a quella con menomazioni mentali, senza riconoscere la diversità ( Preambolo lettera i ) si è attuata quella discriminazione che non rispetta la differenza della disabilità.

Con la legge 3 marzo 2009 n.18 di applicazione della “ Convenzione “:

a.)    non si è inciso su Leggi e Regolamenti vigenti, né comunitari ;

b.)   non sono state introdotte nuove normative , in sostituzione delle leggi 180 e 833 del 1978 quelle leggi che hanno chiuso in Italia i “manicomi” ;

c.)    non si è abrogata esplicitamente né implicitamente nessuna norma .

Domanda : quale benefici si sono ottenuti ? E quanto dovrà ancora aspettare il mondo della sofferenza, del dolore, della disabilità psichica prima di avere una nuova Legislazione che valuta il diritto della dignità umana ?

Devo sottolineare che al recente Convegno CEI  a Roma del 2 dicembre 2017 sulla Salute Mentale, la Sig.a Lorenzini Ministro della Salute ha detto che “ Il n/s Paese ha sempre dimostrato sensibilità nonché una speciale attenzione a tali problemi “ . Ma quando mai !!!  

Le perplessità che hanno sempre edotte la n/s Associazione fin dal lontano 1994 ( SIR n.36 pag.6  del 13 maggio) sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici ci inducono oggi dicembre 2017, a pensare quale amara sorte hanno subito i malati psicofisici, ma soprattutto le famiglie per come lo Stato abbia ignorato totalmente questo grosso disagio sociale, anche inerente la sicurezza dei cittadini.  Vi è proprio da vergognarsi !!!

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza ! 

Previte

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