8×1000 alla Chiesa cattolica: cresce la trasparenza grazie al web | UCCR

Ad Aprile comincerà la campagna televisiva per l’8×1000 alla Chiesa cattolica per invitare ad una scelta di grande responsabilità e di immenso valore e utilità sociale.

Chi deciderà anche quest’anno di firmare per la Chiesa cattolica dimostrerà di saper guardare oltre alle menzognere campagne denigratorie che puntualmente -anche su questo!- provengono da ambienti laicisti e valdesi (la Chiesa valdese italiana è purtroppo da anni impegnata in una volgare campagna anticattolica). A tutte le falsità divulgate sull’8×1000 abbiamo già risposto ampiamente in questo articolo: il meccanismo non avvantaggia la Chiesa cattolica ma soltanto l’ente che viene preferito dalla maggioranza dei contribuenti, e tale ente è ogni anno la Chiesa cattolica. Questo nonostante partecipino al meccanismo di ripartizione anche lo Stato, i valdesi, le assemblee di Dio, gli avventisti, gli ebrei, i battisti, i luterani e recentemente anche mormoni, ortodossi, buddhisti e induisti italiani.

La Chiesa cattolica, inoltre, non destina soltanto una piccola parte alla carità, perché sotto la voce “Esigenze di culto della popolazione“ fanno parte interventi per la realizzazione di strutture educative e ricreative per ragazzi, la tutela e conservazione dei beni culturali artistici-ecclesiastici, attività di promozione dell’ecumenismo e della pace, attività per i detenuti, per formazione dei giovani lavoratori, sostegno di associazioni per la promozione delle famiglie ecc. La terza voce, “Sostentamento del clero”, serve invece a mantenere economicamente anche le migliaia di missionari in giro per il mondo, nei posti più poveri e pericolosi, dalle favelas brasiliane ai villaggi africani. Dunque l’investimento nella “carità” non è tutto quello che appare sotto la diretta voce della rendicontazione chiamata “Interventi caritativi”.

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