Accusata di blasfemia, ma per i medici Rimsha è disabile mentale | Mondo | www.avvenire.it

E’ stata rinviata al 30 agosto l’udienza del Tribunale di Islamabad sul caso di Rimsha, la bambina cristiana in carcere per accuse di blasfemia. Il motivo del rinvio è di natura procedurale e riguarda l’istanza per la formazione della Commissione medica a cui è stato affidato il compito di esaminare la bambina. La difesa di Rimsha ha dovuto infatti ripresentarla al magistrato. Fonti di Fides confermano i risultati dell’indagine, compiutasi ieri e anticipati dalla stampa pakistana: in una relazione consegnata ai giudici, la Commissione medica costituita da un tribunale di Islamabad, dopo aver esaminato la bambina, asserisce che Rimsha è minorenne la maggiore età è stabilita a 18 anni, valutando la sua età in “meno di 14 anni”. Definisce inoltre il suo livello mentale “non alla pari alla sua età”, ma di circa 8-9 anni.Sulla base di tali conclusioni, Tahir Naveed Chaudhary, avvocato difensore della ragazza, ha dunque presentato alla Corte una istanza di rilascio immediato, dato che, secondo le disposizioni vigenti in materia di minori, la denuncia “First Infomation Report” deve essere annullata immediatamente. Secondo il Codice Penale del Pakistan infatti, la ragazza non poteva nemmeno essere arrestata e detenuta. Secondo gli art. 82 e 83 del Codice Penale, nella sezione che riguarda la giustizia minorile, l’atto di un bambino fino a dodici anni di età “non può essere definito reato”, dato che il soggetto “non ha raggiunto la maturità sufficiente di comprensione per giudicare la natura e le conseguenze della sua condotta”.

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