Adozioni gay, primo caso in Italia | Giuliano Guzzo

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Dove non arriva il Legislatore, tranquilli che ci pensa la magistratura. In Italia è infatti avvenuto già più volte che, con iniziative al limite dell’ingerenza, i giudici abbiano anticipato (o indebitamente stimolato) il Parlamento, ma che questo avvenisse anche per un versante delicato quale quello delle adozioni gay no, non era scontato. E invece è accaduto – informa il Corriere – in Emilia Romagna, con una bimba di tre anni data in affido temporaneo a «due uomini di mezza età, con un lavoro e un buon reddito, che convivono da tempo. Sono una coppia stabile e affidabile, secondo i servizi sociali, che hanno espresso parere favorevole al provvedimento» [1].

Benché taluni studi abbiano registrato tassi di rottura coniugale, per le coppie gay, superiori fino al 167% rispetto alle coppie eterosessuali [2], non dubitiamo che quella dei «due uomini di mezza età» sia una coppia «stabile e affidabile» – o almeno ci auguriamo che sia davvero così -, anche se delle perplessità rimangono. In particolare per quanto riguarda l’operato dei servizi sociali in questione, che evidentemente ignorano la vasta letteratura che da un lato certifica quanto sia rischioso, per un bambino, crescere senza una delle due figure genitoriali [3] e, d’altro lato, non solo non individua benefici per i minori che crescono con genitori omosessuali [4], ma ne segnala criticità [5].

Ma al di là dei responsi della ricerca – e benché un affidamento temporaneo non corrisponda ad una vera e propria adozione -, esiste un livello che ci permettiamo di definire intuitivo, di puro buon senso, che evidentemente né giudici né servizi sociali hanno considerato in modo adeguato. Anzitutto per quanto riguarda il rischioso precedente che con la loro decisione hanno generato ma soprattutto per le conseguenze paradossali che, con la loro scelta, hanno posto in essere: molto probabilmente sia i giudici, che gli operatori dei servizi sociali che gli stessi «due uomini di mezza età», sono potuti crescere con un padre ed una madre; e allora perché negare ad una bimba di tre anni, che non ha nessuna colpa, il diritto cui loro stessi hanno beneficiato?

Di qui un dubbio: avere un padre e una madre, da condizione ordinaria, è divenuto privilegio particolare, condizione occasionale, per non dire accidentale? Pare purtroppo di sì. Posto poi che si sta ragionando a livello generale – ergo, crescere con mamma e papà purtroppo non assicura ipso facto serenità -, il dubbio che viene è che si stia pericolosamente radicando l’idea che, dopotutto, «una coppia stabile e affidabile», anche omosessuale, sia una famiglia nel vero senso della parola. Un’idea della quale stanno tentando di convincerci in ogni modo, ma che non convincerà mai la natura, questa retrograda, che si ostina a far sbocciare la vita di un figlio solo dall’incontro di gameti maschili e femminili.

[1] Corriere della Sera, 15/11/2013, p. 21; [2] Cfr. Andersson G. – Noack T. – Seierstad A. – Weedon-Fekjær H. (2006) The demographics of same-sex marriages in Norway and Sweden. «Demography»; 43 (1): 79-98;  [3] Cfr. Parke M. (2003) Are Married Parents Really Better for Children? What Research Says About the Effects of Family Structure on Child Well-Being. «Center for Law and Social Policy». Brief n.3; Nelson S. – Clark R.L. – Acs G. (2001) How Teenagers Fare in Cohabitating Couple and Blended Families.«New Federalism: National Survey of America’s Families. B-31»; Hoffmann J.P. – Johnson R.A. (1998) A National Portrait of Family Structure and Adolescent Drug Use. «Journal of Marriage and Family»; Vol. 60 (3): 633-645; «Le moderne scienze psicologiche, psichiatriche e psicanalitiche – specifica anche Mazzotta – hanno dimostrato la necessità di offrire al bambino un modello genitoriale costituito da un individuo di sesso maschile e uno di sesso femminile, al fine di uno sviluppo equilibrato della personalità». Mazzotta V. (2004) Le relazioni omosessuali in Italia. «Nuova giurisprudenza civile commentata»; II, 192; AA. VV. Two, one or no parents? (2013) «World Family Map Project», pp. 1-72; [4] Cfr. Marks L (2012) Same-sex parenting and children’s outcomes: A closer examination of the American psychological association’s brief on lesbian and gay parenting.«Social Science Research»; Vol. 41 (4):735-751; Lerner R. – Nagai A K. (2001) No Basis: What the Studies Don’t Tell Us About Same-Sex Parenting. Marriage Law Project, Washington D C; [5] Cfr. Allen D.W. (2013) High school graduation rates among children of same-sex households. «Review of Economics of the Household»; 11(4):635-658; Potter D. (2012) Same-Sex Parent Families and Children’s Academic Achievement. «Journal of Marriage and Family»; 74: 556 – 571; Regnerus M. (2012) How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? Findings from the New Family Structures Study.«Social Science Research»; Vol. 41 (4):752–770; Allen D.W. – Pakaluk C. – Price J. (2012) Nontraditional Families and Childhood Progress Through School: A Comment on Rosenfeld «Demography»; doi: 10.1007/s13524-012-0169-x; Cameron P. (2009) Gay fathers’ effects on children: a review.«Psychological Reports»; 104(2):649-59; Deevy S. (1989) When mom or dad comes out. «Journal of Psycological Nursing»; 27: 34;

Fonte: Adozioni gay, primo caso in Italia | Giuliano Guzzo.

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