Affinché i condannati a morte non sentano dolore – Prolife News

Interessanti le considerazioni di Laura Rose su lifenews.com.
In diversi stati americani esiste la pena di morte e quindi nei carceri il “braccio della morte”. Non entriamo nel merito della questione, anche se chi scrive – per principio – è contraria alla pena di morte. Comunque la Rose ci illustra come i detenuti nel braccio della morte godano di ampia tutela legale: il loro ultimo soggiorno deve essere il più sereno possibile. Si tratta di persone che hanno commesso crimini efferati, ma di fronte alla morte meritano rispetto. Non entriamo nei dettagli: basti dire che, per esempio, la legge tende a garantire che i condannati non sentano dolore.
Nell’articolo della Rose, poi, è descritta la procedura standard dell’aborto: ai piccoli innocenti, che vengono fatti a pezzi nel grembo materno, nessuno si cura di garantire l’anestesia. Inoltre nei paesi dove è ammesso l’aborto tardivo, come gli USA, il tentativo di passare leggi restrittive che vietano l’aborto oltre le 20 settimane sono fieramente avversati in nome della “libertà” e della “civiltà”…
Traduzione a cura di Francesca Romana Poleggi
di Laura Rose

Fonte: Affinché i condannati a morte non sentano dolore – Prolife News.

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