Agenzia Fides – ASIA/PAKISTAN – I talebani dell’Asia uniti contro Malala, ma “il Pakistan è con lei”

Lahore (Agenzia Fides) – Mentre la scuola di Mingora, dove studiava Malala Yousafzai, la ragazza vittima di un attentato talebano che lotta fra la vita e la morte, è stata costretta a una temporanea chiusura “per le minacce ricevute e la troppa attenzione dei media”, il fronte di tutti i movimenti talebani dell’Asia meridionale e centrale ha diffuso una dichiarazione pubblica per ribadire “la legittimità della morte di Malala”.

Come riferiscono fonti di Fides in Pakistan, i gruppi Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), Harkat-e-Islami Uzbekistan (HIU) e Al-Sahab, braccio di A-Qaeda, si sono impegnate in uno sforzo congiunto per giustificare l’aggressione a Malala e ridurre l’impatto delle reazioni, interne e internazionali, contro l’atto criminoso. La dichiarazione degli estremisti ricorda che “chi denigra l’attentato a Malala, ignora abusi e uccisioni da parte dei governi degli Stati Uniti e del Pakistan”. “Malala meritava di morire perché aveva parlato contro i mujaheddin”, notano i gruppi talebani, descrivendo Malala come una “spia dell’Occidente”. Non motivano, invece, l’attacco come reazione all’impegno della ragazza per l’istruzione femminile.

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