Albania, la Chiesa è minacciata dal fondamentalismo islamico | Tempi.it

gennaio 5, 2013 Redazione

L’arcivescovo di Scutari-Pult racconta la rinascita della Chiesa cattolica albanese

(tratto da ACS Italia) – «Il 4 novembre 1990 la straordinaria e coraggiosa messa celebrata nel cimitero di Scutari da Don Simon Juban ci ha aperto le porte della libertà». Monsignor Angelo Massafra, arcivescovo di Scutari-Pult, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la rinascita della Chiesa cattolica albanese, «dopo quasi 50 anni di persecuzione violenta e spietata».

Con il crollo del regime comunista di Enver Hoxha e l’abolizione della legge che dal 1967 vietava l’esercizio di qualsiasi pratica religiosa, la Chiesa cattolica – «sofferente, lacerata e decimata» – riemerge dai lunghi anni di silenzio grazie alla fede «custodita gelosamente nel tempo dalle famiglie albanesi». Nell’area centro-settentrionale a maggioranza cattolica sono presenti oggi cinque diocesi, a cui si aggiunge l’amministrazione apostolica dell’Albania meridionale.

Libera dall’oppressione della dittatura, la Chiesa si è scontrata fin da subito con nuovi problemi «non più causati dal comunismo e dal marxismo ma da un cambiamento troppo repentino che, con la libertà, ha introdotto tutti i mali dell’Occidente». Corruzione, consumismo, droga, prostituzione, disoccupazione, sono alcune delle sfide che l’Albania è chiamata tuttora ad affrontare. Sfide che l’episcopato locale ha ricordato nella lettera pastorale «Fides et Patria», scritta il 28 novembre scorso in occasione del centenario dell’indipendenza. «La Chiesa si è sempre impegnata e continua a impegnarsi, in maniera a volte eroica, affinché il messaggio evangelico giunga in profondità nel cuore delle persone. Il cammino è tracciato, ma resta ancora tanto da fare».

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