Aleppo allo stremo: gli insorti si ritirano

Continua l’offensiva delle forze governative siriane contro le aree della città di Aleppo controllate dagli insorti contro il regime di Damasco. Anche ieri la seconda città della Siria è stata attaccata, con raid aerei, colpi di mortaio e carri armati, nei quartieri di Salah el-Din, Hanano, Seif el-Dawla, Shaar e Shakur. In particolare, a Salah el-Din si è combattuto per ore, strada per strada: nel pomeriggio, dopo ripetute smentite, gli ufficiali del Libero esercito siriano (Els) hanno ammesso un «ripiegamento tattico» verso al-Sukari, quartiere adiacente in cui riorganizzare le forze in vista di una controffensiva. Non prima, però, di aver annunciato la morte negli scontri del generale Issam Zahr ad Din, capo delle operazioni militari dell’esercito.Nessuna delle due parti vuole e può permettersi di perdere Aleppo, snodo economico nel Nord della Siria, importante sia sul piano strategico che simbolico: a 40 chilometri dal confine con la Turchia, per mesi la città ha rappresentato un pilastro politico per il governo centrale. Se i generali del Libero esercito conquistassero la città, armi e combattenti avrebbero accesso senza filtro dal confine turco. Nel complesso, le vittime del conflitto civile siriano ieri sono state 78, più della metà nel Nord.

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