Alla faccia della democrazia – Prolife News

Il Governo francese aprirà un sito web ufficiale per fornire alle donne un’informazione “corretta” sull’aborto, ed estenderà l’applicabilità delle norme penali che puniscono “l’ostruzione all’aborto” a tutti i siti prolife.
Questo è il contenuto di un rapporto redatto dall’ Alto Commissario per l’uguaglianza delle Donne e degli Uomini (ACU) per conto del Ministero francese per i diritti delle donne.

La signora Vallaud-Belkacem, ministro componente dell’ACU, è stata colpita dal fatto che i siti prolife, che offrono aiuto e alternative all’aborto per  donne in difficoltà,  sono i primi che appaiono su internet quando si usano i motori di ricerca. E questo l’ha profondamente indignata.
Questi siti offrono numeri di telefono, testimonianze e tutta una serie di informazioni che per la signora Ministro sono false e tendenziose: non illuminano le donne sul loro diritto alla scelta e ostacolano il libero accesso alle pratiche abortive. Ecco alcuni dei siti “incriminati”: www.ivg.net,www.avortementivg.com, www.avortement.net, www.enceinteinquiete.org, www.sos-tout-petits.org,www.sosbebe.org, www.ecouteivg.org.
Questi “delinquenti”, che cercano di dissuadere le donne dall’aborto, vengono presentati dai motori di ricerca prima e sopra ai siti abortisti gestiti da movimenti tipo French Family Planning!
Il rapporto denuncia addirittura un attacco mondiale alla libertà di scelta delle donne e si chiede quali e quante potenze straniere siano dietro tali website.
Perciò il rapporto l’ACU chiede al Governo francese una serie di misure urgenti: creare un sito web ufficiale che promuova il diritto all’aborto e fornisca informazioni facili e chiare su come e dove farlo in tempo brevi, aggiungere una linea telefonica dedicata e gratuita, a cui tra l’altro poter denunciare – anche in forma anonima – i ” delinquenti” che facessero opera di dissuasione e propaganda prolife. A questo va aggiunta una campagna nazionale di informazione e propaganda dei diritti della salute riproduttiva, sul web, sulla radio, la televisione e su manifesti pubblicitari per le strade.
E infine – dulcis in fundo: la legge francese già prevede fino a due anni di reclusione e 30.000 euro di multa per il reato di “Ostruzione all’aborto”. Cioè per chi pone in essere atti di “pressione morale o psicologica” sul personale medico op sulle donne coinvolte nella procedura di interruzione della gravidanza. Ebbene queste norme vanno estese a chi gestisce i siti internet prolife, i quali andrebbero comunque censurati.

Come dice il titolo: alla faccia della democrazia, della “liberté, egalité, fraternité”!!!!

di Francesca Romana Poleggi

Fonte: Alla faccia della democrazia – Prolife News.

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