ALTO EGITTO: 150 VILLAGGI CRISTIANI SONO SENZA CHIESE | Ereb

Almeno 150 villaggi a maggioranza cristiana della provincia di Minya sono senza chiese. Lo riferisce all’agenzia “Mcn Direct” mons. Makarios, vescovo copto ortodosso di Minya e Abolerkas. Secondo il prelato, dopo i devastanti attacchi islamisti avvenuti nell’agosto 2013, i copti hanno pagato un caro prezzo. Oltre alle loro vite essi hanno sacrificato anche il centro della loro fede: le chiese e i luoghi di culto. Molti fedeli rischiano di essere uccisi per poter assistere a una messa. È accaduto a una giovane cristiana di 12 anni, Sarah Faik Tawfik, 12 anni e originaria del villaggio di Asmant. La ragazza è morta in un incidente stradale, schiacciata dalle ruote di un auto stracolma che trasportava i fedeli del suo villaggio, dove la chiesa è stata distrutta, in una città vicina nella quale è ancora possibile officiare la messa domenicale.

La salita al potere del generale Abdul Fattah al Sisi non ha migliorato purtroppo la condizione dei cristiani copti egiziani, che rappresentano circa il 10% della popolazione. A tutt’oggi la maggioranza delle chiese distrutte durante gli attacchi del 15 agosto 2013 è in rovina e il governo non concede ai residenti di restaurarle. Chi tenta senza autorizzazione viene bloccato o dallo Stato o dagli estremisti islamici, che in tutti modi tentano di impedire la diffusione del cristianesimo in Egitto. Da oltre 20 anni la minoranza copta chiede un equo trattamento riguardo alla costruzione degli edifici di culto. Nonostante le promesse tale richiesta non è mai stata accolta.

Simone Cantarini

Fonte: ALTO EGITTO: 150 VILLAGGI CRISTIANI SONO SENZA CHIESE | Ereb.

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