Analisi Il venerdì più lungo del Medio Oriente – MissiOnLine.org

di Giorgio Bernardelli
Con il fiato sospeso per il conflitto a Gaza. Ma attenzione anche alle altre notizie: gli equilibri in Egitto con il ritiro delle Chiese dall’Assemblea costituente monopolizzata dagli islamisti. E le manifestazioni in Giordania

Sarà un venerdì molto lungo per il Medio Oriente la giornata che si è appena aperta. A Gaza, ma non solo. Proviamo ad andare con ordine.

La situazione a Gaza

La notte e l’alba sono state scandite ancora dai raid aerei israeliani e dai razzi palestinesi sulle città israeliane più vicine. Il bilancio dei morti a Gaza è salito a una ventina, tre invece in Israele. A Gaza è appena arrivato il primo ministro egiziano Hisham Kandil per la visita di tre ore annunciata ieri. Durante la visita Israele ha annunciato che sospenderà i raid, se le milizie palestinesi faranno altrettanto. C’è da aspettarsi una mattinata più calma. E infatti la gente a Gaza è uscita di casa per procurarsi viveri.
È il primo passo verso una tregua? Difficile dirlo. Alcuni segnali sembrerebbero suggerirlo. La tregua è l’obiettivo dell’Egitto del presidente islamista Morsi e questa mediazione è sostenuta dagli Stati Uniti. Ma neanche Israele e Hamas sembrerebbero voler arrivare a uno scontro a tutto campo. Lo dico a partire da due segnali di ieri: il primo è il fatto che Israele ha lasciato entrare a Gaza i giornalisti stranieri, a differenza di quanto accaduto nel 2009. Questo significa che l’opzione di un attacco di terra è considerata remota, nonostante lo spiegamento di uomini e mezzi intorno a Gaza.

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