Anatema del vescovo: “l’ospedale di Erie non è più cattolico” | Corrispondenza romana

(di Mauro Faverzani) C’è il rischio che effettui sterilizzazioni e che propagandi la contraccezione: non può più qualificarsi come “cattolico” il St. Vincent Health, che con 428 posti letto rappresenta il maggior ospedale di Erie, in Pennsylvania, Stati Uniti.

A dichiararlo senza mezzi termini è stato il Vescovo locale, mons. Lawrence Perisco, costretto a lanciare l’anatema, in occasione del cambio di gestione della struttura, passata dalle Suore di San Giuseppe del Northwestern alla sede di Pittsburgh della Higmark Inc. Il costo economico dell’operazione è stato di 65 milioni di dollari in 3 anni.

Ma il costo più alto pagato è stato quello etico: alla fine, ne è uscita stravolta la missione e le finalità della clinica. Da qui il passo, quello di mons. Perisco, compiuto con dolore, ma percependo con chiarezza ‒ in quanto Vescovo, in quanto Pastore ‒ sulle proprie spalle la responsabilità della Diocesi e dei fedeli affidatigli. «Non abbiamo alcuna garanzia che non vengano tollerate o eseguite pratiche contraccettive o sterilizzazioni dirette di uomini e donne», ha affermato il prelato in una dichiarazione ripresa dall’agenzia “LifeSiteNews”, specificando come tutto questo sia in palese, evidente e netto contrasto con le direttive vincolanti della Chiesa. «Il problema fondamentalmente sta nel fatto che presto possano essere praticate la legatura delle tube nelle donne e la vasectomia negli uomini a fini contraccettivi», ha spiegato Suor Mary Hermann, Madre Generale dell’Ordine, che dal 1875 ha retto e gestito l’Ospedale St. Vincent: «Prevedo e così anche il Vescovo che presto la Higmark inizi a praticarli».

Il nuovo Presidente ed amministratore delegato della struttura sanitaria, Scott Whalen, ha spiegato il cambiamento in nome del “progresso”: «Il futuro della Sanità in Erie è mutato – ha dichiarato ‒ ed il St. Vincent deve essere in grado di fornire un continuum completo di cure, per far fronte alle esigenze di tutti i residenti della regione». Ma i Valori, quelli, non cambiano. Ed il Catechismo della Chiesa Cattolica non ammette deroghe: giudica la sterilizzazione «moralmente inaccettabile», al pari della contraccezione (n. 2399), in quanto contraria «alla legge morale» (n. 2297) o – come specifica il Compendio ‒ «contraria al rispetto dell’integrità corporea della persona umana» (n. 477).

Le Suore di San Giuseppe proseguiranno ad esercitare il proprio ministero all’interno della struttura, ultimo scampolo di una presenza cattolica plurisecolare, che oggi giunge a spegnersi: un’altra vittima illustre delle leggi del mercato. Certo, l’Ospedale St. Vincent proseguirà ad erogare i propri servizi sanitari. Ma senza più definirsi cattolico. Un segnale chiaro, una presa di posizione coerente, dovuta ma allo stesso tempo anche coraggiosa, quella del Vescovo Perisco. Un’iniziativa, che potrebbe servire quale monito per altre strutture analoghe, tentate da eccessive concessioni e aperture al “mondo”. (Mauro Faverzani).

Fonte: Anatema del vescovo: “l’ospedale di Erie non è più cattolico” | Corrispondenza romana.

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