Ancora odio laicista: processioni anticristiane e altro | UCCR

Grazie al pensionamento di personaggi come Dawkins, Zapatero, Odifreddi, Dennett e altri anziani leader laicisti (ora manca soltanto Hollande), l’ondata anticristiana sembra cominciare a diminuire ma tuttavia le posizioni dei pochi rimasugli, purtroppo, si radicalizzano.

In Florida, nonostante un’infuocata ed inutile battaglia delle congregazioni atee, il monumento con i Dieci comandamenti davanti al Palazzo di Giustizia rimarrà, lo ha deciso l’11th Circuit della Corte d’Appello. «Questa è stata una grande vittoria», ha detto Mat Staver del “Liberty Counsel”, che ha rappresentato la contea contro gli scalmanati anticlericali. «Vale il detto che se si resiste al bullismo alla fine si esce vincitori».

 

Pesante sconfitta a Washington anche per la congregazione religiosa degli American Atheists: la grande croce di Ground Zero, sopravvissuta al crollo del World Trade Center e simbolo universale dell’attentato dell’11 settembre, sarà parte integrante del National September 11 Museum a Manhattan. Nonostante la furia laicista contro il popolo americano, la Corte federale ha deciso che la croce non viola la clausola del Primo Emendamento, il quale giustamente separa la chiesa dallo stato, ma non la religione dalla vita pubblica. Interessante la ragionevole campagna a favore del Washington Post.

 

Forse amareggiati da queste sconfitte, un gruppo di atei del Texas ha pensato di festeggiare la Pasqua con una sciocca provocazione. Non hanno neanche lontanamente preso sul serio la possibilità di un dialogo con le persone di fede, ma hanno inviato un messaggio ai gruppi cristiani: “Dio è morto, buon Venerdì Santo!”.

 

Sconfitta laicista anche a Madrid, in Spagna, dove i collettivi atei della Asociación Madrileña de Ateos y Librepensadores (AMAL), nota per aver picchiato e insultato i giovani pellegrini durante l’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, hanno dovuto rinviare la loro via Crucis anticristiana, inaugurata con il governo di Zapatero, a dopo la Quaresima per non “offendere il sentimento religioso” (qui un video della marcia atea 2011 con bestemmie e gratuite offese ai sacramenti).

 

In Belgio, a Bruxelles all’Università Ulb di Bruxelles l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard è stato aggredito da un gruppo di terroriste femministe che, a seno nudo, hanno interrotto la conferenza a cui stata partecipando e lo hanno pesantemente insultato e bagnato con dell’acqua nel nome del rispetto e della libertà d’espressione. Monsignor Leonard, colto di sorpresa, non ha opposto resistenza e si è raccolto in preghiera.

 

Anche a Siviglia è fallita l’organizzazione della “fiesta Anti-Cristo el Miércoles Santo” organizzata da gruppi atei, anche grazie alla denuncia in Procura da parte della piattaforma civica “Foro Sevilla Nuestra”. Come si vede dal manifesto pubblicitario della “Fiesta Anti-Cristo”, l’immagine usata per promuovere l’evento è una chiesa data alle fiamme.

 

A Malaga sono stati invece più furbi, realizzando l’8 marzo una manifestazione contro i credenti sponsorizzandola come una “Giornata per la donna”. Organizzato da gruppi di femministe la manifestazione si è svolta all’insegna di una parodia delle processioni religiose in cui al posto delle preghiere sono stati inneggiati cori e canti contro i cristiani e la Chiesa cattolica (“bruceremo la Conferenza Episcopale”, si sente nei video), contro i Santi, la Vergine Maria e Gesù Cristo. Presente anche una vagina gigante portata a spalla da alcune donne mentre recitano finte preghiere inneggianti all’orgasmo femminile.

 

Mentre Papa Francesco, durante l’incontro con i giornalisti, sceglie una benedizione in silenzio per rispetto ai non credenti, dall’altra parte questa è stata la risposta. Ognuno trarrà le conclusioni su dove si trova la tolleranza, il rispetto e la verità libertà.

Fonte: Ancora odio laicista: processioni anticristiane e altro | UCCR.

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