Appello del Papa per la pace in Siria e per i due vescovi ortodossi rapiti nel Paese

2013-04-25 Radio Vaticana
E’ ancora giallo sulla sorte dei due vescovi ortodossi rapiti tre giorni fa nel nord della Siria. Le notizie sulla liberazione diffuse nelle scorse ore non hanno ancora trovato conferma e cresce la preoccupazione evidentemente per le difficoltà di trovare un accordo per il rilascio. E ieri all’Udienza Generale Papa Francesco ha lanciato un vibrato appello per la liberazione dei due presuli. Il Pontefice auspica anche una urgente soluzione politica per la crisi del Paese. Intanto sul terreno il sanguinoso scontro tra esercito e miliziani dell’opposizione continua senza sosta. Il servizio di Salvatore Sabatino:
La Siria nel cuore di Papa Francesco. L’appello lanciato ieri è forte e chiaro: che tacciano le armi, che al loro posto risuonino le parole:
“Cessi lo spargimento di sangue, si presti la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione e si trovi quanto prima una soluzione politica alla crisi”.

Prima, però, Papa Francesco aveva fatto riferimento al rapimento dei due vescovi metropoliti greco-ortodosso e siro-ortodosso di Aleppo.
“E’ un ulteriore segno della tragica situazione che sta attraversando la cara nazione siriana, dove la violenza e le armi continuano a seminare morte e sofferenza”.

Ha parlato di notizie contrastanti il Pontefice. Le stesse che anche oggi si susseguono senza sosta. La loro liberazione è stata rilanciata per la seconda volta da parte dei ribelli; nei fatti, di loro, ancora nessuna traccia ad Aleppo, città devastata dalla guerra, arrivata ad invadere pure la Grande Moschea della città, divenuta tragico scenario di combattimenti. Tanto pesanti da causare il crollo del millenario minareto, simbolo stesso di Aleppo. Le violenze, però, non risparmiano neppure Damasco, dove colpi di mortaio hanno ucciso una decina di persone. Vittime che si aggiungono a vittime; quelle di un conflitto che sta minando il futuro del Paese, spazzando via intere generazioni. Sarebbero 8mila i bambini rimasti uccisi dall’inizio della guerra. Dato diffuso dall’opposizione, che parla pure di esecuzioni sommarie e torture. Un Paese devastato su tutti i fronti, insomma, che guarda al futuro con angoscia e disperazione; di qui l’importanza del messaggio di Papa, che infonde fiducia e speranza, come ci conferma mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo:
R. – Trovo molto significativo il fatto che il Santo Padre dia attenzione particolare alla situazione in Siria, puntando soprattutto sulla soluzione politica. É una cosa molto positiva! Oggi, tanti ne parlano – anche a livello delle Nazioni Unite – e quando il Papa sottolinea questo aspetto è molto positivo. Per quanto riguarda il rapimento dei due vescovi il suo appello dà coraggio a noi come comunità cristiana presente qui.

Fonte: Appello del Papa per la pace in Siria e per i due vescovi ortodossi rapiti nel Paese.

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