ASIA BIBI/ Le figlie della donna pachistana accusata di basfemia picchiate e torturate

giovedì 23 ottobre2014

Cinque anni dopo gli eventi che hanno portato all’arresto di Asia Bibi, la donna pachistana accusata di blasfemia e condannata a morte, emergono particolari terribili di quei momenti. Li raccontano oggi le figlie e il marito della donna al giornale inglese Daily Mail. Una delle figlie, Esham, che ai tempi aveva 9 anni, seppe che la madre era nei guai tornando da scuola avvisata da alcuni suoi amici. Si diresse verso i campi dove la madre lavorava e la trovò denudata e picchiata da una gang di persone che la insultavano ferocemente. La ragazzina corse a casa per recuperare dei nuovi vestiti ma quando tornò gli aggressori  si misero a picchiare e ad abusare anche di lei: “ci trascinarono nel centro del villaggio, noi chiedevamo aiuto ma nessuno ci dava ascolto” dice. Dopo circa un’ora arrivò finalmente la polizia, la madre le chiese di andare  chiamare il padre ma l’uomo, terrorizzato, si rifiutò di uscire di casa. Quando tornò, Asia Bibi era stata portata in carcere dove si trova ancora oggi. Ashiq Masih, il marito di Asia, racconta che anche l’altra figlia quel giorno venne picchiata. Era tutta gente che mi conosceva benissimo, racconta, ma si accanirono ugualmente contro di noi. Negli ultimi cinque anni, ha detto ancora, sono stati costretti a cambiare cinque volte casa per paura di essere riconosciuti come parenti della donna e uccisi. Asia Bibi, come si sa, è stata condannata a morte per blasfemia: quel giorno in cui venne arrestata, lavorava nei campi e chiese a una donna musulmana di bere dell’acqua, ma fece l’errore di berla da una tazza di proprietà della donna musulmana. Tanto è bastato per farla condannare a morte2014

 

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