Quetta (Agenzia Fides) – Una folla di oltre 1.500 cristiani giunti da ogni parte del Pakistan, membri delle cinque confessioni presenti nel paese, si è riunita oggi nel cimitero cristiano di Quetta, per i funerali delle vittime dell’attentato kamikaze alla chiesa metodista Bethel Memorial, che il 17 dicembre ha sconvolto la capitale del Beluchistan. A celebrarli è stato il Vescovo Sadiq Daniel, che guida la comunità anglicana nelle province di Sindh e Beluchistan, arrivato a Quetta da Karachi. Accanto a lui anche il Vescovo cattolico Victor Gnanapragasm, del Vicariato apostolico di Quetta, che ha visitato i feriti e ha pregato per loro. Tredici persone sono morte e cinquantasei sono rimaste ferite, nove delle quali sono in condizioni critiche. Quattro uomini armati di bombe e muniti di giubbotti esplosivi hanno fatto irruzione nel compound che ospita l’edificio della chiesa, la residenza dei sacerdoti, la residenza del personale, la sala della comunità e una piccola sala per il catechismo ai bambini.
A mezzogiorno di ieri, un uomo armato, coperto con uno scialle, ha cercato di entrare nella chiesa, ma è stato fermato dalla guardia della sicurezza. Oltrepassando la prima porta, altri tre hanno iniziato a gettare bombe sul terreno del cortile: così gli oltre 400 fedeli che gremivano la chiesa si sono accorti dell’attacco. Tra le testimonianze raccolte dall’Agenzia Fides, una donna ferita ha detto: “Ci siamo mossi verso l’altare per proteggerci, ma continuavano a bombardare la chiesa e a colpire le porte per entrare”. Haroon James, un altro dei feriti, ha ricordato a Fides: “Quando ho capito che era un attentato, sono corso subito alla scuola di catechismo dove stavano i bambini: ho chiuso la porta e ho spinto un armadio davanti ai battenti, per proteggerli”. James è stato ferito da due proiettili nella parte inferiore del corpo, mentre alcuni dei bambini sono lievemente feriti.
Allama Mohammad Ahsan Siddiqui, presidente della “Interfaith Commission for Peace and Harmony” ha condannato l’attacco alla chiesa e ha detto a Fides: “Questo è un attacco al Pakistan, che vuole minare la pace e l’armonia nel paese. Esorto il governo del Pakistan a fare di più per fornire adeguata sicurezza ai luoghi di culto e chiedo ai leader religiosi di rimanere uniti per aiutare le persone colpite”.
Kailash Sarhadi, Direttore della Ong “MasterPeace”, dichiara a Fides: “È molto triste che ancora una volta le minoranze in Pakistan siano prese di mira durante le loro feste religiose. L’agenda dei gruppi terroristici è destabilizzare il Pakistan specialmente nella provincia del Beluchistan”. Ricordando anche gli attacchi alle moschee, Sarhadi nota che “questi terroristi non hanno alcuna religione”.
“L’islam non insegna a uccidere persone innocenti”, aggiunge Syed Yaqoob Ali Shah, presidente dell’ International Peace Council for Interfaith harmony, rilevando la “negligenza delle forze di sicurezza”, se uomini armati non stati fermati in nessuno dei posti di blocco e sono giunti fino alla chiesa. (AG) (Agenzia Fides 18/12/2017)
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