Bisceglie, un triste Natale, lettera di un padre separato

natale solitudine

Sergio racconta le sue feste, lontano dagli affetti familiari

C’è poco da commentare a questa lettera inviata da Sergio – che supponiamo nome di fantasia – alla redazione di BisceglieViva. La sua esperienza, che è quella di tanti padri separati costretti a vivere lontano dall’affetto più primordiale – quello per la propria prole – è quella di un Natale triste. In solitaria. Condividerla non è metterla sulla bocca di tutti, ma forse cercare di mettere in pratica il detto popolare “Mal comune, mezzo gaudio”.

«Che bello il Natale. Scambio di regali, auguri con il sorriso, pace nel cuore di fronte ad un bambinello Dio poggiato nella mangiatoia dei nostri presepi, alberi luminosi con pacchi folgoranti e poi i bambini.
Che belli tutti i bambini che scartano i regali e felicemente ringraziano. I puri, i sinceri sono solo loro: i bambini.
La gioia delle mamme nel vedere i loro cuccioli felici e spensierati.
L’amore dei padri orgogliosi dei propri pargoli…
Eppure non è Natale per tutti i papà. Anche a Bisceglie ci sono dei bambini che ancora una volta non scarteranno il regalo di papà e non potranno abbracciarlo e baciarlo per dirgli: ti amo.
I miei figli per il terzo anno consecutivo passano il Natale e le feste con la madre ed un senegalese musulmano. Per il terzo anno consecutivo la madre e il migrante vietano ai bambini di vedere e di sentire il padre in un giorno così importante per la cristianità. Eppure non è solo questo lo scempio che commettono nei cuori dei bambini e in quello del padre. È una situazione che ne’ Giudici, ne’ Avvocati, ne’ Forze dell’ordine potranno mai sanare.
La sentenza del Tribunale ancora una volta è stata violata… tanto non ci sono conseguenze, almeno in questo mondo.
Buona Natale a tutti».

 

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