Bondi sulle unioni gay: “È ora di riconoscerne i diritti” | No Cristianofobia – Osservatorio sulla Cristianofobia nel mondo

Il capogruppo del Pdl in una nota:“Proprio non capisco perché i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio”.
Anche Giancarlo Galan, Presidente della Commissione Cultura della Camera è dello stesso parere: “
Lo Stato deve garantire diritti e non negarli. […] È giunta l’ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali”.

Capezzone, invece, sottolinea che “le posizioni aperte [alle unioni] sono maggioritarie” e che bisogna superare “ogni steccato antistorico” al fine di trovare soluzioni “che possano unire maggioranze larghissime, senza che alcuna sensibilità sia ferita o trascurata”. Ad opporsi sono solo le minoranze irragionevoli”.

Il copione a lungo rinviato è preparato in modo chiaro. Tutta l’Italia sarebbe d’accordo alle unioni civili per le coppie gay, se ancora non lo si è fatto è per colpa degli incomprensibili cattolici. O meglio, di quelle minoranze (che da adesso in poi saranno sicuramente tacciate come estremiste) che oppongono argomentazioni irragionevoli. Meglio dialogare, a questo punto, con quei credenti che sono per la comunione a Luxuria durante il funerale di un sacerdote controverso…
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25 maggio 2013
Gay, Bondi e Galan scuotono il Pdl: “Basta ideologie, è ora di riconoscere i diritti”
Roma – (Adnkronos) – Il coordinatore del partito in una nota: “Non capisco l’ostilità dei cattolici al riconoscimento delle coppie omosessuali”. L’ex governatore del Veneto lo segue: “Il divieto di discriminazione è sancito dalla Costituzione, dovremmo tenerlo tutti ben presente”. Capezzone: “Superare steccato antistorico”

Roma, 25 mag. (Adnkronos) – “A differenza dell’onorevole Roccella e di tanti miei amici non capisco, proprio non capisco, perché i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio”. Lo scrive in una nota il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi aprendo il dibattito.

Bondi fa poi riferimento alla lettera del 17enne gay Davide Tancredi pubblicata oggi dal quotidiano la Repubblica. “La lettera, o meglio la vibrante testimonianza cristiana rompe il muro delle ideologie, sì anche quelle ideologie che – scrive l’ex ministro della Cultura – deturpano il significato più vero della fede religiosa, parlando semplicemente dell’amore, quella realtà che nessuno può conculcare e che fonda ogni relazione vera e umanamente ricca di senso”.

Con Bondi per un allargamento dei diritti si schiera anche il presidente della commissione Cultura della Camera, Gianacarlo Galan che ricorda: “Lo Stato deve garantire diritti e non negarli. La nostra carta costituzionale lo sancisce molto chiaramente all’art 3, laddove si proclama il principio di uguaglianza, formale e sostanziale. Un divieto di discriminazione chiaro che dovremmo tenere tutti ben presente, a prescindere dall’appartenenza a un partito politico. E’ giunta l’ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali, garantendogli quei diritti civili che tutt’oggi si vedono negati. Se è vero che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, questa legislatura sarà occasione di più diritti”.

Sempre dal Pdl, Daniele Capezzone plaude alle “parole di civiltà, di ragionevolezza, di buon senso” di Bondi. “Su una regolamentazione moderna e liberale delle coppie di fatto, nel Paese le posizioni aperte sono maggioritarie. Personalmente, sono convinto – sottolinea – che anche in Parlamento sia possibile, superando ogni steccato antistorico, trovare soluzioni ragionevoli che possano unire maggioranze larghissime, senza che alcuna sensibilità sia ferita o trascurata, e senza diatribe tra laici e credenti che potrebbero essere alimentate solo da minoranze irragionevoli”.

Aperture guardate con interesse e un pizzico di scetticismo dal mondo gay. “Sicuramente Sandro Bondi oggi fa un passo avanti, ma dalle parole bisogna passare ai fatti. Il centrodestra è stato uno dei principali ostacoli in questi anni all’approvazione di leggi sui gay – ricorda il deputato di Sel ed esponente del movimento gay Alessandro Zan -. Se c’è una volontà di abbattere dei tabù, invito Bondi e il Pdl ad approvare subito la legge antiomofobia presentata in Parlamento e a sostenere quella sul matrimonio. Finché ci sarà il tabù del matrimonio gay i buoni propositi resteranno solo parole”, afferma Zan. Stessi toni dal Presidente di Gaynet Italia Franco Grillini: ”Oggi vediamo che alcuni esponenti del principale partito della destra auspicano un dibattito scevro da ideologismi, tuttavia è bene ricordare che se l’Italia non ha alcuna norma in materia la responsabilità è della pervicace opposizione a qualsiasi riforma sui diritti civili del partito di Berlusconi, prigioniero dell’ala clerifascista. Qualcosa è cambiato? Allora si vada immediatamente in Commissione e in Aula e si approvino la legge Mancino anche per gli atti di violenza omofoba e il matrimonio egualitario come in altri 16 Stati nel mondo e in 12 Stati Usa”. Reazione analoga anche per il portavoce del Gay center, Fabrizio Marrazzo: “Alle dichiarazioni di Sandro Bondi dovrebbero seguire da parte del Pdl fatti concreti. Siamo da sempre convinti che normare le unioni gay debba essere una vittoria civile che deve riguardare tutti e non solo una parte politica. Ma dal centrodestra in questi anni c’è stato ostracismo, pur essendoci esponenti come Galan, Carfagna e alcuni altri che si sono espressi a favore. I sondaggi dicono che oltre il 60% degli italiani di varie appartenenze politiche sono favorevoli alle unioni civili. Cosa si aspetta?”.

Fonte: AdnKronos

Fonte: Bondi sulle unioni gay: “È ora di riconoscerne i diritti” | No Cristianofobia – Osservatorio sulla Cristianofobia nel mondo.

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