BUDAPEST, 23 OTTOBRE 2012. UNA LETTERA DA UN CITTADINO UNGHERESE

Premessa: Il 23 ottobre 2012, anniversario della rivolta popolare ungherese contro il comunismo, brutalmente repressa dai carri armati sovietici accorsi in “fraterno aiuto”, si sono svolte a Budapest due manifestazioni, una contro e l’altra pro il governo presieduto da Viktor Orban. Ricordiamo che il governo ungherese venne messo alla gogna dall’informazione massificata europea, perché “colpevole”, lo scorso anno, di aver fatto approvare dal Parlamento una nuova Costituzione, dove si parla di Dio e del cristianesimo come elementi unificanti della nazione, ma non di “diritti” degli omosessuali e dove si parla di difesa della vita “fin dal concepimento”. Orribile affermazione in una società che, sulle ali dell’inarrestabile progresso, sopprime gioiosamente i bambini. La giornata del 23 ottobre ci viene riportata da Repubblica in termini elegiaci che ricordano il peggior manicheismo sessantottino. L’oppositore Gordon Bajnai ci viene presentato come “il giovane tecnocrate”, stimatissimo negli ambienti europei e internazionali, l’uomo che vuole riportare la libertà nel Paese, angariato da Viktor Orban, il quale viene paragonato (che originalità!) a Putin e a Berlusconi. I sostenitori di Bajnai, inutile dirlo, sono venuti tutti “pagando di tasca loro”, mentre i sostenitori del primo ministro Orban (che Repubblica ammette a denti stretti che forse erano più numerosi degli altri), ovviamente sono stati portati sul luogo della manifestazione con viaggi gratis su bus turistici. Non è dato sapere se fosse fornito anche il cestino da viaggio e la compagnia di procaci fanciulle.

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