Campagna d’odio contro il Papa

di Riccardo Cascioli

Qualche giorno fa l’avevamo detto: c’è in atto uno scontro durissimo in Europa tra governi che stanno accelerando sul riconoscimento delle unioni gay e la Chiesa, che difende la dignità dell’uomo e la legge naturale. Gli eventi degli ultimi giorni non solo confermano questo giudizio ma ne svelano chiaramente i contenuti.

Le reazioni scomposte e le accuse al Papa dopo la pubblicazione del Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, solo per aver ricordato che aborto ed eutanasia sono la più grave minaccia alla pace e che il riconoscimento delle unioni gay sarebbe una ferita contro la giustizia, lasciano intendere come Benedetto XVI abbia toccato dei punti decisivi. Del resto la distanza tra Chiesa ed elite dominanti non poteva apparire più ampia in questi giorni: poche ore prima che il Papa rendesse noto il Messaggio per la Giornata della Pace l’Europarlamento ha approvato una risoluzione proposta dalla socialista Monika Benova pro aborto e nozze gay.

In tale risoluzione si manifesta “preoccupazione per le recenti restrizioni all’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri, con particolare riferimento all’aborto sicuro e legale e all’educazione sessuale e per i tagli ai finanziamenti per le politiche familiari”. Si esprime invece soddisfazione per “il fatto che sempre più stati membri abbiano introdotto e/o adeguato le loro norme sulla coabitazione, sulle unioni civili e sul matrimonio per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale subite dalle coppie di persone dello stesso sesso e dai loro figli e invita gli altri stati membri a introdurre norme analoghe”.

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