Campi profughi siriani, conclusa la missione vaticana | Mondo | www.avvenire.it

“Ciò che è molto toccante è che i campi sono senza acqua, senza luce, senza misure igieniche e la popolazione siriana presente è composta in gran parte da donne e bambini. Mi ha toccato veramente molto vedere una donna con un bambino nato quattro mesi fa, che mi ha detto ‘Prendetelo, prendetelo!’, solo per riuscire a salvarlo da questa situazione: vedere una donna, insieme al suo bambino, piangere è una cosa veramente tremenda!”. È questa la testimonianza del cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum – l’organo che gestisce gli interventi caritativi del Papa – di ritorno dalla missione in Libano dove si è recato per portare la solidarietà concreta del Pontefice e del sinodo (un milione di dollari) ai profughi siriani e per incontrare i rappresentanti della chiesa siriana.

L’inviato del Papa non è potuto entrare in Siria a causa della situazione particolarmente critica. “C’è stata poi un’altra donna, musulmana – prosegue il racconto del porporato – tutta velata, che ci chiede un aiuto e quando lo riceve, piange: allora le abbiamo chiesto perchè stesse piangendo e lei ci ha risposto: ‘Voi mi avete trattato

come un essere umano'”. I profughi , ha spiegato Sarah “hanno bisogno soprattutto di cibo, di medicine, di acqua, di elettricità, perchè quando fa buio non si vede niente. Tra poco sarà inverno e quindi hanno bisogno anche di vestiti e di riscaldamento: comunque hanno bisogno soprattutto di cibo, di medicine, di acqua e di vestiti. Abbiamo cercato con la Caritas Libano, almeno per i primi momenti, di dare qualcosa che possa essere utile per loro”.

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