Card. Erdő: “Le Chiese siano speranza per l’Europa” | ZENIT – Il mondo visto da Roma

L’intervento del presidente del CCEE all’incontro di Varsavia tra il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee e il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee

Varsavia, 05 Febbraio 2013 (Zenit.org). | 58 hits

Pubblichiamo di seguito l’intervento del card. Péter Erdő, presidente del CCEE, pronunciato durante il primo giorno dell’incontro tra il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), sul tema “Fede e religiosità in un’Europa che cambia. I nuovi movimenti cristiani in Europa: sfide o opportunità?”, che ha preso il via ieri, lunedì 4 febbraio, presso il Centro della Caritas di Varsavia.

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Eminenza, Emmanuel di Francia,

Eminenza, Eccellenze, Stimati membri del nostro comitato congiunto,

Cari amici,

Sono lieto che il nostro incontro annuale tra CCEE e KEK, quest’anno si svolga qui a Varsavia e ringrazio molto Sua Eccellenza Mons. Józef Michalik, Arcivescovo di Przemysl per l’invito e tutto il lavoro preparativo. Grazie di cuore anche a Mons. Polak e ai suoi collaboratori della Conferenza Episcopale della Polonia.

Vorrei anche salutare, a nome del CCEE, tutti i partecipanti, e in particolare desidero dare il benvenuto al rev. Guy Liaggre, nuovo Segretario generale della KEK, che avevo già avuto occasione di incontrare durante la sua visita alla nostra Assemblea plenaria dell’anno scorso, a San Gallo e che ho avuto il piacere di rivedere nel dicembre scorso a Budapest insieme alla Presidenza KEK, Sua Eminenza il Metropolita Emmanuel e l’OKR in Cordelia Kopsch, in occasione di una loro cortese e gradita visita. Dio La benedica e renda fecondo il Suo ministero presso la KEK nell’impegno per l’ecumenismo in Europa.

Quest’anno abbiamo scelto come argomento principale del nostro incontro: la presenza della fede e della religione cristiana in un’Europa che cambia. Questo tema servirà come sfondo per guardare con più attenzione la questione dei nuovi movimenti religiosi cristiani in Europa e comprendere le sfide con cui a livello pastorale e sociale le nostre chiese e la nostra gente si vedono confrontate riguardo a questi movimenti.

Permettetemi, adesso, alcune riflessioni introduttive sulla situazione religiosa in Europa e sui rapporti della Chiesa con le forze politiche e culturali presenti nel continente. Il nostro continente presenta molti segni di una forte e profonda secolarizzazione, com’è ben noto. Eppure, e questo è un fenomeno pure generalmente riconosciuto, si constata un profondo bisogno da parte di tanti di avere un riferimento al mondo soprannaturale, di avere un posto per l’elemento religioso nella propria vita.

Molti si accontentano di esperienze momentanee che chiamano volentieri spiritualità, anche se non hanno una continuità o una comunità o Tradizione di riferimento. Altri cercano una spiegazione religiosa più profonda del mondo e della realtà. Di solito, da parte della società, ci sono due atteggiamenti principali nei confronti della religione e soprattutto delle chiese cristiane storiche nel nostro continente: uno è quello che possiamo chiamare secolarismo liberale, ossia laicità radicale.

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