Cerrelli: «Grazie per il sostegno, ma ora è tempo di non avere più paura di testimoniare le nostre idee» | Tempi.it

prile 27, 2013 Giancarlo Cerrelli

Dopo la censura al convegno in cui osò dire che esiste una differenza tra unioni etero e omosessuali, l’avvocato ci scrive per ringraziare (e rilanciare) chi lo ha sostenuto.

Dopo quel che gli è accaduto durante un convegno, dal quale è stato censurato per aver osato dire che esiste una differenza tra unioni etero e unioni omosessuali, l’avvocato Giancarlo Cerrelli, Vicepresidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, vuole, tramite tempi.it, raccontare cosa gli è accaduto in seguito e ringraziare per il sostegno ottenuto dopo l’intervista. Ecco cosa ci ha scritto.

Sono rimasto veramente sorpreso dalla risonanza e dalle reazioni che ha suscitato l’intervista che ho rilasciato a tempi.it, sui noti fatti di Cirò Marina.
Ho ricevuto veramente numerosissimi attestati di stima, d’incoraggiamento e di solidarietà da parte di tante persone, anche non credenti.
Colgo, a tal proposito l’occasione per ringraziare di cuore, tutti coloro che hanno manifestato la loro simpatia.

Ogni evento, però, deve indurci a riflettere e ciò che mi è accaduto mi ha fatto comprendere che esiste una realtà, anche numerosa, che non condivide il percorso di “regresso antropologico” in cui si è incamminata la nostra società.
Questa realtà deve diventare una compagnia, pronta a dare ragione della propria fede, con la testimonianza della vita e il coraggio delle idee. È arrivato il tempo di non avere più paura! Dobbiamo uscire dalle sacrestie e annunciare la bellezza dell’uomo e del creato! Siamo in mezzo ad una battaglia, ad una battaglia culturale. I veri poveri oggi sono i poveri spirituali, quelli che sono confusi culturalmente; quelli che non riescono più a scorgere il bello, il bene e il vero.
Il nostro compito, dunque, sarà quello di prenderci cura delle “periferie esistenziali” che stanno accanto a noi, forse troppo vicine a noi e che, troppo spesso, non abbiamo il coraggio di curare.

La “dittatura del relativismo” ci ha reso “stranieri morali”; ci accorgiamo che sembrano mancare le basi per rapporti veri, profondi, unitivi. Solo il desiderio e le emozioni sembrano guidare le scelte esistenziali. Prevale l’idea che ognuno sia misura di se stesso.
Si è giunti a negare l’esistenza della natura umana per giungere a negare, in definitiva, l’esistenza di Dio.
Occorre, però, avere la consapevolezza che potenti correnti culturali e politiche lavorano alacremente, per abbattere nel nostro ordinamento giuridico quei residui presìdi di legislazione che ancora rispettano la “grammatica umana e sociale”.

Che cosa fare, allora, in questa situazione, che apparentemente sembra essere senza via d’uscita?
Comprendere, innanzitutto, di essere in mezzo ad una battaglia culturale e che è necessario prendere posizione da una parte, o dall’altra, non si può rimanere nel guado.
Aiutare, poi, il nostro “prossimo confuso culturalmente” a ritornare al reale, preferendo in questo percorso “la via della bellezza”, affinché giunga a scoprire finalmente, anche, il bene e il vero.
Non disdegnare l’opera di apostolato individuale, perché le idee camminano sulle gambe degli uomini.
Infine, affidiamo a Gesù e a Maria la nostra Nazione e preghiamo affinché molti, sentano la vocazione di diventare operai per la diffusione, in ogni ambito, del bene umano oggettivo.

Giancarlo Cerrelli
Vicepresidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.