CINA – VATICANO Pechino, vescovi illeciti e scomunicati promossi a cariche politiche nel Parlamento e nella Conferenza consultiva – Asia News

di Jian Mei
Il vescovo di Shantou è membro dell’Anp; quelli di Kunming, Mindong, Leshan sono membri della Conferenza consultiva. Tutti loro sono illeciti; due sono ufficialmente scomunicati. Altri tre vescovi inseriti per la prima volta negli organismi politici, hanno preso parte o presieduto a ordinazioni senza il mandato della Santa Sede.

Pechino (AsiaNews) – Almeno quattro vescovi illeciti – e qualcuno ufficialmente scomunicato – sono stati nominati o rinominati a far parte della 12ma Assemblea nazionale del popolo (Anp), il parlamento cinese, e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), le due strutture politiche più importanti della Repubblica popolare. Entrambi i raduni, con migliaia di partecipanti, sono in atto nella capitale: l’Anp è iniziata stamane; la Ccppc è cominciata il 3 marzo scorso.

Il vescovo Huang Bingzhang di Shantou, ordinato in modo illecito e ufficialmente scomunicato dalla Santa Sede nel 2011, è stato nominato di nuovo membro dell’Anp.

Altri tre vescovi illegittimi sono stati scelti per il Ccppc: Ma Yinglin di Kunming, presidente della cosiddetta “Conferenza episcopale cinese” [non riconosciuta dalla Santa Sede]; Zhan Silu di Mindong, vicepresidente della stessa Conferenza; Lei Shiyin di Leshan, vicepresidente dell’Associazione patriottica. Anche Lei è stato scomunicato ufficialmente dalla Santa Sede nel 2011.

Nel settore “Religioni” del Ccppc sono stati inseriti altri sei cattolici: mons. Li Shan, arcivescovo di Pechino; Shen Bin di Haimen; Jin Luxian di Shanghai; Fan Xinyao di Linyi; Meng Qinglu di Hohhot; il laico Liu Yuanlong.

Li Shan, Shen Bin e Meng Qinglu sono membri del Ccppc per la prima volta. Ad eccezione di mons. Jin Lu Xian (96 anni e molto malato), gli altri hanno presieduto o preso parte alle ordinazioni illecite di Chengde (novembre 2010), Leshan (giugno 2011), Shantou (luglio 2011) e/o Harbin (luglio 2012)

La salute di mons. Jin è peggiorata anche dopo le forti reazioni del governo cinese verso mons. Taddeo Ma Daqin, il vescovo ausiliare arrestato subito dopo la cerimonia per aver osato dimettersi dall’Ap.

 

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