Clinica negata a disabile che rifiuta il suicidio assistito – CR – Agenzia di informazione settimanale

Clinica negata a disabile che rifiuta il suicidio assistito

Niente disabili, che non accettino l’eutanasia: a Roger Foley, un canadese affetto da atassia cerebellare, una malattia degenerativa neurologica, dopo due anni di ricovero, il Centro di Scienze della Salute di Londra ha negato l’eventualità di proseguire le cure a domicilio e proposto invece il suicidio assistito.

Foley da nove anni ha perso la capacità di camminare, parlare e restare cosciente per lunghi periodi di tempo, oltre a soffrire di spasmi e tremori. Saprebbe come organizzarsi a domicilio, grazie al Servizio di Supporto Personale Autonomo, operante nell’Ontario, sua provincia di residenza. Eppure la sua richiesta è stata incredibilmente respinta dalla clinica, che ritiene anzi la sua esistenza non più degna di essere vissuta. Da qui la prospettiva di farla finita, prospettiva che tuttavia il paziente ha respinto con forza. E per questo è stato minacciato di esser buttato fuori dalla struttura sanitaria, a meno che non paghi 1.800 dollari al giorno, cifra pari a quella sostenuta dalla sanità per il suo ricovero.

Foley, ex-gerente della Royal Bank of Canada, ha adito a vie legali, per tutelare i propri interessi e, nel caso specifico, la propria vita.

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