Contrapporre fede e ragione e accusare la fede di …

Domanda

Questa volta non ti pongo un quesito giuridico, ma un’esperienza e spero di non apparire impudente nel farlo. Insegno in un ISIS: 9 ore all’Alberghiero e 9 al Liceo Scientifico (qui solo da quest’anno). Da un po’ di tempo ha saggiato un particolare atteggiamento e di sospetto e di ostracismo da parte di due classi, anche in relazione alla vicenda del Papa. Nella quarta si è stato chiesto conto di cosa avvenisse e di quanto pesassero gli scandali nella Chiesa sulla decisione del Pontefice. Ho risposto con le conoscenze in mio possesso, invitando la classe ad una analisi matura e critica della situazione e a non cedere a facili suggestioni, specie se ispirate da altri educatori. In terza un alunno mi ha detto che alla luce di quello che stava accadendo non sapeva se sentirsi ancora nella chiesa. Poi l’arcano si è svelato: il professore di filosofia ci dice che la religione è ancella della filosofia e che la filosofia e prioritaria rispetto alla religione e che, alla luce degli eventi di questi tempi, in ambito cattolico, la religione non fa altro che deludere.

Ho spiegato che non c’è una sola civiltà al mondo in cui non sia stato presente e non è presente il fenomeno religioso che, evidentemente, è antecedente alla filosofia (tra lo stupore anche di altri alunni che ascoltavano la discussione personale). Che se è vero che la Chiesa vive un momento di crisi, questo rientra nelle vicende umane di tutti i sistemi e che già Ambrogio coniava l’affermazione casta meretrix. Tuttavia, ciò nulla toglie alla sua missione salvifica, in quanto lo Spirito Santo riesce a scrivere anche sulle righe storte di alcuni momenti della vita della Chiesa e a condurla per mano. L ‘alunno eccepiva di una servizio, credo su Rai 3, su una struttura sanitaria cattolica che non pagava gli stipendi ai dipendenti e di come fosse stata allontanata l’inviata della trasmissione. Gli ho suggerito di pensare alle eccellenze in campo sanitario gestite dal mondo cattolico. Infine gli ho detto: mio figlio, iscritto al terzo anno del Liceo delle Scienze Umane, in altra scuola, continuamente è sollecitato con un improntitudine allarmane, dalla sua insegnante di filosofia, a prendere distanze dalla religione. Come è possibile? Io, insegnante di religione non faccio catechesi a scuola, proponendo – per un confronto e un arricchimento – anche altri sistemi di valore, e l’insegnante di filosofia (parlavo di quella di mio figlio, ma mi riferivo a quello di quella classe del liceo dove insegno) non solo fa “catechesi” , ma addirittura al contrario. La scuola deve proporre sistemi di valore in modo culturale e lasciare la sintesi alla maturità degli alunni che si evolve e cresce negli anni. Qualche attimo di stupore da parte dell’alunno e un “ci devio pensare”.

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