Contrordine in Tunisia, nella nuova Costituzione torna la parità dei sessi

La Costituzione tunisina garantirà la piena uguaglianza tra uomo e donna. Lo ha sancito oggi la Commissione diritti e libertà dell’Assemblea costituente. È quindi fallito il tentativo di inserire nell’art. 27 della Carta fondamentale il principio che la donna è «complementare» all’uomo. Un termine che ha scatenato una feroce polemica nella società tunisina. Polemica sfociata ad agosto in manifestazioni nelle piazze delle principali città. Erano in molte donne a temere che dietro il termine «complementarietà» si nascondesse una sostanziale subordinazione della donna all’uomo e quindi un venire meno di quell’assoluta parità tra i sessi che la vecchia Costituzione del 1956 garantiva.

«In realtà – spiega Ouejdane Mejri, portavoce dell’Associazione Pontes dei tunisini in Italia -, l’articolo 27 era chiaro e affermava la parità dei diritti tra uomini e donne. Poi è stato aggiunta la frase che affermava il principio della complementarietà delle donne all’uomo in seno alla famiglia. Chi ha inserito questo principio? Non lo sappiamo. Quello che è certo è che la notizia che era stato introdotto il termine “complementarietà” è stata data prima che l’articolo fosse discusso in Commissione. Ma tanto è bastato a scaldare gli animi e ad accendere le proteste».

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