Corea del Nord: i lager e i loro 10 comandamenti

I lager nordcoreani uccidono e schiavizzano migliaia di persone nell’indifferenza del mondo. Le storie che trapelano dai pochissimi fuggitivi sopravvissuti sono agghiaccianti. Vi riveliamo i 10 comandamenti che i prigionieri nordcoreani devono seguire in questi campi.

Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen sono nomi che tristemente conosciamo bene, campi di sterminio che hanno lasciato una ferita profonda nella storia dell’umanità e soprattutto nel popolo ebraico. Così come i più conosceranno Sobibor, altro campo di concentramento famoso oltre che per le follie naziste, anche per quell’unico tentativo riuscito di ribellione e fuga da parte dei prigionieri ebrei. Ma quanti di noi conoscono nomi come Yodok, Bukchang, Kaechon e Chongori? Totalmente dimenticate dalla comunità internazionale, migliaia di persone sono morte in questi campi di lavoro forzato nordcoreani, simili in tutto e per tutto a quelli nazisti. Spogliate di ogni umanità, tutt’oggi centinaia di migliaia di persone languono in questi lager – tra esse vi sono dai 50 ai 70 mila cristiani, colpevoli unicamente di riporre la propria fede in Gesù. Di questi campi ce ne sono di vario tipo. Il più grande di essi ricalca le più infami e inumane sperimentazioni di Hitler, Stalin o Mao.  I cosiddetti prigionieri politici (tra cui anche i cristiani) vivono di stenti, sfiancati dai devastanti lavori forzati, morendo in condizioni indicibili sotto il sole estivo o il gelo invernale. I più “fortunati” sono stipati nelle zone per rivoluzionari e rilasciati anni dopo quando considerati “rieducati”. I meno fortunati vengono spediti a vita nelle cosiddette zone di controllo totale. Molti cristiani ci finiscono e le storie che trapelano dai pochissimi fuggitivi sopravvissuti sono agghiaccianti.

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