Corea del Nord: «Oltre 6 mila cristiani chiusi nei gulag» | Tempi.it

gennaio 10, 2013 Leone Grotti

Esce il rapporto sulla persecuzione dei cristiani nel mondo di Open Doors. «I dissidenti che portano con sé una Bibbia di solito vengono giustiziati in Corea del Nord»

La Corea del Nord ha stabilito un record, anche se non molto edificante: per l’11esimo anno consecutivo è il paese che perseguita di più i cristiani nel mondo. Secondo il consueto rapporto annuale sulla persecuzione dei cristiani stilato dall’organizzazione internazionale Open Doors, il regime comunista di Pyongyang è il più repressivo nei confronti dei cristiani, peggio anche di Arabia Saudita (secondo posto), Afghanistan e Iraq (terzo e quarto).

«MA LA CHIESA CRESCE». Governato da un anno dal giovane dittatore Kim Jong-un, il paese «contrasta con veemenza ogni tipo di religione. I cristiani sono visti come persone ostili, meritevoli di arresto, detenzione, tortura e anche esecuzioni pubbliche». Secondo le stime di Open Doors, «nonostante la pesante repressione, esiste un movimento crescente di chiese sotterranee che conta circa 400 mila cristiani» su una popolazione di 24,5 milioni di abitanti.

 

«OLTRE 6 MILA NEI LAGER». Riferendosi poi al terribile campo di concentramento per prigionieri politici di Yodok, il rapporto ricorda che «in Corea del Nord c’è un sistema di campi di lavoro, compreso il famigerato campo n. 15, dove si trovano almeno 6 mila cristiani»

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