Corte Suprema: l’Arizona non può restringere l’aborto | Tempi.it

gennaio 14, 2014 Benedetta Frigerio

I giudici contro le decisioni assunte a livello locale. Il governatore: «È una lesione della sovranità degli Stati per criticare le norme che tutelano la vita»

texas aborto.jpjSono dieci gli Stati americani che nel 2012 sono riusciti a restringere l’aborto vietandolo oltre le 20 settimane. È accaduto sia per una sensibilità più sviluppata sul tema sia grazie al fatto che la scienza ormai riconosce che il bambino a quell’età gestazionale prova dolore. Ma la Corte Suprema degli Stati Uniti ha fatto capire la sua posizione contraria ai recenti provvedimenti, rifiutando il ricorso in appello del governo dell’Arizona accusato di aver adottato una misura anticostituzionale.

APPELLO RESPINTO. Il rifiuto della Corte degli Stati Uniti, non accompagnato da alcuna motivazione, di fatto lascia l’ultima parola al tribunale locale, considerato fra i più liberal di tutta America, che ha emesso la sentenza contraria alla norma.
La legge era passata il 12 aprile del 2012 dopo le testimonianze di medici e scienziati. Ma a maggio dello scorso anno, il tribunale interno ha motivato la sua decisione parlando di provvedimento contrario ai diritti della donna e alla Roe v. Wade, la storica sentenza del 1973 che aprì le porte all’aborto negli Stati Uniti. Tutto ciò senza citare il problema del nascituro e nonostante fosse stato provato che l’aborto tardivo implica anche un maggior pericolo per la salute materna.

30 DONNE. Il governatore dell’Arizona, Jan Brewer, ha fatto sapere che non si fermerà: «La decisione della Corte Suprema è sbagliata ed è una chiara lesione della sovranità degli Stati per criticare le norme che tutelano la vita». Anche il governatore dell’Oklahoma, Mary Falli, si è presentato come parte terza inviando un “amicus curiae” sulle conseguenze della decisione, per non farla dipendere solo dalle prove portate dalle parti in causa. Firmato da 30 parlamentari donne, chiede alla Corte Suprema di accogliere il caso e pronunciarsi in merito alla vicenda.

BAMBINO E MAMMA. Il segnale di Washington non è contrario solo alle scelte locali, ma anche a una maggioranza presente a livello federale. Dopo gli scandali che hanno coinvolto le cliniche abortive, oltre agli altri 9 Stati in cui è stata approvata la norma restrittiva, a giugno alla Camera è passato lo stesso provvedimento di legge, con 228 voti favorevoli contro 196. Come a livello locale, anche in questo caso, la votazione era stata preceduta da ampie testimonianze per far comprendere che il feto è un bambino e che l’aborto gli procura dolore. Gli studi citati avevano poi segnalato un aumento significativo del rischio di morte della madre dopo la dodicesima settimana, che cresce ancora di più dopo la ventesima: il tasso di mortalità materna è di 14,7 per ogni 100,000 donne che sale a 29,5 tra le 16 e le 20 settimane e del 76,6 dopo la ventunesima.

t

viaCorte Suprema: l’Arizona non può restringere l’aborto | Tempi.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.