Cosa è cambiato a 40 anni dalle leggi 180 e 833 all’assistenza psichiatrica ?

Pochi risultati, molte incertezze, svariati e crudeli disagi !

Ormai la malattia mentale è, forse, una della cause di disagio sociale che più preoccupa il cittadino del nostro Paese .

Dobbiamo ammetterlo e le Istituzioni devono valutare che sono trascorsi 40 anni dall’emissione delle leggi 180 (quella  che ha” ordinato” la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e 833 quella che ha “continuato” gli effetti negativi della 180), ma nonostante la diffusione dei Dipartimenti di Salute Mentale ed “altro poco”, restano invariate le necessità delle vecchie e nuove cronicità che richiedono, anche, interventi ad alta protezione Sanitaria e Legislativa.

La paura e l’angoscia aumentano di pari passo con lo svilupparsi  di menti psichicamente instabili, tanto che il cittadino sta perdendo la fiducia nelle Istituzioni perché non si sente  tutelato, sia nelle case come nelle strade .

Cresce ,diventa forte e sempre più sentito il bisogno di protezione che nasce da un senso culturale e psicologico di insoddisfazione e delusione per l’assenza di quelle Norme Giuridico, Legislative, Sanitarie, Civili di riferimento che danno al cittadino la sensazione di essere “protetto” . Cosa è cambiato ?

Purtroppo la nostra società, la gente comune, il cittadino qualunque non si sente tutelato dalle Istituzioni, perché esiste solo la demagogia sommaria e le inutili litigiosità politiche, trascurando totalmente le necessità prioritarie del genere umano, sostituendo con l’attenzione per cani e gatti che rispettiamo quali “esseri senzienti”, come propone la Costituzione Europea .

Ognuno di noi pensa, oggi 2018, che sia sufficiente parlare, esporre richiedere nella speranza del “Governo del Cambiamento“ !

Voci nel deserto che non trovano riscontro, in quanto manca nelle Istituzioni la capacità di ascolto, di vero ascolto !

Il tempo ha finora dimostrato, in questo ambito Sanitario che sono passati 40 anni e le risposte a quelle ”evenienze” avanzate ogni qual volta e da qualunque parte esse provengono, sono comunque portate ad ottenere risultati del tutto parziali e spesso negativi, irraggiungibili.

Resta il fatto che la Scienza Medica e la ricerca Scientifico-Farmacologica, ampiamente da noi auspicata fin ora, non hanno raggiunto traguardi vittoriosi e visibili nel miglioramento della salute di questi “malati”, anche perché scarseggiano strutture e modalità d’intervento più approfondite, facendoli restare i “desaparecido della nostra civiltà”.

In questi frangenti restano dimenticati quanti drammaticamente “vivono”, ora per ora minuto per minuto vicino al “malato” impotenti, sfiduciati, illusi, ma non rassegnati !

Ci aspettavamo che le Istituzioni  Italiane, in quel 2004 Anno Internazionale dedicato dall’ONU alla Famiglia e all’unisono con i dettami della Costituzione Europea (il cui principio fondamentale è la difesa della dignità dell’uomo), un impegno sollecito verso la soluzione Legislativa, rapida e concreta per dare  una “sistemazione” a questo disagio sociale. Ma così non è stato ! 

Vista la inadeguata attenzione della Costituzione Europea che rimarca la parola disabilità (art:86), ma che non comprende specificatamente l’handicap mentale, la n/s Associazione “Cristiani per servire” anche in virtù del principio della sussidiarietà ha inoltrata formale richiesta al Parlamento Europeo (il 4.11.2004, il 20.11.2004 ed anche recentemente in questi anno 2018 con Petizioni) per una Direttiva, Risoluzione Comunitaria, necessaria per creare servizi cure e strutture adeguate per tutti gli Stati membri della UE. Questo, anche in considerazione di una libera circolazione in sicurezza (art.66) delle persone, sia in Italia come negli altri Stati Membri UE ,a fronte dei gravi rischi per i numerosi casi di violenze attuate da persone portatrici di malattie mentali nei confronti di parenti, passanti, vicini di abitazione.

Non è stato ascoltato il n/s “suggerimento” ed allora ognuno si prenda le proprie responsabilità davanti al Paese e all’Europa, facendo tesoro del proverbio latino “ab ovo” (dalle origini), responsabilità che provengono dall’emissione e dalla mancata rettifica di quelle infauste Leggi che non hanno saputo e continuano a non difendere la dignità dell’uomo” malato “.

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire.

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