CRISTIANI IN EUROPA – L’anima c’è ma è rimossa

Nel corso del Colloquio annuale dell’Académie catholique de France sul tema “Una crisi cristiana dell’Europa? L’urgenza europea”, che si conclude oggi a Parigi al Collége des Bernardins, Hubert Haenel, membro del Consiglio Costituzionale di Francia, ha tenuto una delle relazioni introduttive.

L’Europa e la sua identità. “Dieci anni fa, la Convenzione sull’avvenire dell’Europa, presieduta da Giscard d’Estaing aveva il mandato di avviare una rifondazione della costruzione europea” ha detto Herbert Haenel, che è stato membro della Convenzione. “Il contesto di base della costruzione europea era cambiato: la guerra fredda era finita, non c’era più il cemento di un avversario comune e l’Unione aveva avviato un allargamento senza precedenti. Bisognava porsi le domande fondamentali: ”che cosa ci unisce, che cosa vogliamo fare insieme?” Ed ha chiosato: “possiamo stupirci e interrogarci sul perché queste domande siano assenti dal nostro quotidiano” ma “avere un’identità è restare se stessi, evolvendo e integrando degli elementi nuovi”. “Risolvere questa crisi – ha affermato – non sarà sufficiente a dare senso alla costruzione europea, a meno di ricondurla a una semplice associazione a scopo lucrativo”.

Lo specifico europeo. Se però poi “la Convenzione sull’avvenire dell’Europa si è concentrata sui meccanismi istituzionali”, è il Trattato di Lisbona che ha dato due risposte alla domanda sull’identità europea: “l’art. 2 che precisa i valori su cui è fondata l’Unione, è però molto simile alla dichiarazione adottata 40 anni fa dai capi di stato e di governo, quindi è difficile trovare lì una base sufficiente per un progetto propriamente europeo, una specificità dell’Europa”. È nel Preambolo del Trattato, dove si fa riferimento alle radici culturali, religiose e umaniste dell’Europa, che ci si “avvicina a una definizione dell’identità, perché i valori riconosciuti dall’Europa sono messi in relazione con la loro sorgente, di cui l’Europa non è proprietaria, ma con cui ha un rapporto specifico, legato alla sua storia”.

Il cristianesimo e il suo oblio da parte dell’Europa. “Perché facciamo fatica a rivendicare un’appartenenza comune?” Una prima ragione possibile, ha risposto Haenel, è forse nei rapporti con l’Islam, che è una minoranza importante in diversi paesi europei, e che ha un’eredità diversa rispetto all’Europa. Ma una seconda motivazione, più pesante “è la crisi del cristianesimo europeo e il processo di secolarizzazione galoppante”: “trovandosi sempre più separata dalla sua storia e dalla sua cultura, l’Europa non può che avere un’identità vacillante, introvabile”. La terza ragione sta nell’evoluzione della società europea e “nella marcia trionfale dell’individualismo”.

Cliccare sul link per continuare a leggere: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Prima Pagina.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Occidente apostata. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.