Clouzeaux, Francia. Lo spettacolo che si è trovato davanti il buon Padre Bernard Rabiller della chiesa del Bon Pasteur di Clouzeaux chiamato dai vigili del fuoco è stato davvero traumatico. l’altare della sua chiesa è stato completamente distrutto, lampadari e finestre ridotte in frantumi, sedie, scrivanie e le panche dei fedeli ribaltate, crocefissi, acquasantiere, paramenti, drappi e tantissimi altri articoli religiosi ed oggetti sacri completamente rovinati dall’opera del fuoco e dei vandali, che hanno perfino divelto i fili elettrici dai muri.
E’ successo nella gioranta di sabato 28 aprile e altri ingenti danni sono stati evitati grazie ad un volontario della comunità di Clouzeaux che abitualmente si reca in chiesa per chiuderla e, in quel triste giorno, ha trovato l’edificio in preda alle fiamme ed ha chiamato immediatamente i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme.
La gran parte dei fedeli quando si trova a riflettere sul fenomeno della cristianofobia lo identifica come una questione molto lontano dalla propria realtà, un problema esclusivo dei paesi prettamente non cristiani, un problema che emerge solamente quando giungono le notizie di atti di violenza contro i cristiani (non necessariamente uomini di fede) in Cina, India, paesi musulmani ed in alcune zone dell’Africa.
Come invece potete vedere dal recente caso sopra esposto è un problema più vicino a noi di quanto si pensi, il triste caso che vi citavo è quello della chiesa del Bon Pasteur di Clouzeaux che nemmeno tre mesi fa è stata gravemente vandalizzata da tre giovani del luogo.
Il problema della cristianofobia non è quindi una questione esclusiva dei paesi extra europei o comunque non cristiani, per questo fatto nella cristianissima e tollerantissima Europa sono monitorati tantissimi di questi casi dal Dokumentationsarchiv der Intoleranz gegen Christen diretto a Vienna da Gudrun Kugler e noto anche con il nome inglese The Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians in Europe.
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