Dai sindaci alle Regioni, Miriano: “In atto un ‘colpo di Stato’ sulle questioni etiche” | intelligonews

18/9/2014

mirianoDi Marco Guerra

“Pensare ai bambini malati e ai disabili, altro che eterologa gratuita”, intervistata da IntelligoNews,  Costanza Miriano, giornalista di Rai Vaticano e scrittrice di successo, commenta così il “far west” delle linee guida stabilite dalle Regioni in merito all’erogazione delle prestazioni di fecondazione eterologa che, su indicazione della Consulta, dovranno prevedere la gratuità del servizio e l’anonimato del donatore. Poi passa al caso di Bologna e arriva a Roma…

Allora Mirano che ne pensa dell’eterologa gratuita? Tranne la Lombardia tutte le altre regioni si adatteranno a questa diposizione…

“Lo trovo gravemente ingiusto, c’è infatti una legge – la 40 del 2004 – che lo vieta e che è stata votata da una maggioranza parlamentare ampia e trasversale e confermata da un referendum. Questa legge è stata smantellata a colpi di sentenze quindi non sarei così frettolosa a confermare una pratica che non è stata disciplinata dal parlamento. Mi sembra inoltre un paradosso fornire gratuitamente il servizio della fecondazione eterologa quando tutte le Regioni stanno tagliando le ore di assistenza domiciliare ai malati gravi e ai disabili. Il diritto alla vita è solo come lo intendono alcuni, c’è un gruppo di persone che ha deciso di spostare i binari della natura”.

Nel frattempo chiudono ospedali e proto soccorsi…

“Dobbiamo ripartire da chi ha più bisogno, un bambino malato è il più debole fra i deboli. Io capisco il dolore di chi non può avere figli, l’anelito alla maternità e alla paternità è naturale ma i desideri vanno gestiti e controllati dallo Stato. Il bene del nascituro deve essere l’unico obiettivo del legislatore”.

Sempre nelle linee guida c’è il limite di 10 donazioni e il diritto all’anonimato del donatore. Che ne pensa di questi punti?

“Un altro punto devastante per il futuro adulto del bambino, che vivrà nell’incubo di non poter mai conoscere i veri genitori, magari anche solo per odiarli e mandarli a quel Paese. E poi ‘donatore’ è un termine ipocrita, si figuri quale mercimonio di gameti e di semi ci sarà nelle cliniche private. In altri  Paesi già ci sono i primi adulti nati con l’eterologa ed esiste una vasta ricerca che ha riscontrato i gravissimi disagi esistenziali di queste persone, che si sentono private della loro identità. Ci sono gruppi di persone che stanno passando la loro vita alla ricerca del padre e a scoprire se magari hanno fratelli sparsi per il mondo. Solo la cecità ideologica non consente di vedere queste cose. Ammetto che la famiglia del mulino bianco non esiste ma è una possibilità che non si può escludere in partenza per alcune vite nascenti”.

In tema di matrimoni tra persone dello stesso sesso, il Parlamento è stato superato dai Comuni. Bologna è solo l’ultimo della lista…

“Non so, sono davvero perplessa, c’è come un disegno che va contro la volontà popolare. Vede adesso io sono al parco con i miei figli e ci sono altri genitori, alcuni magari separati; ecco se adesso affrontassimo questi temi in modo superficiale molti risponderebbero con una serie di luoghi comuni messi in bocca dalla propaganda del politicamente corretto. Ma se mi mettessi a spiegare in 10 minuti che un bambino ha diritto ad un papà maschio e ad una mamma femmina e che il far west legislativo sui temi del diritto familiare danneggia in primis i figli sono sicura che troverei tutti d’accordo con me. Sono concetti talmente semplici e naturali, le persone di buon senso non hanno difficoltà a riconoscercisi. Insomma credo che ci sia una sorta di colpo di Stato sul fronte delle questioni etiche”.

Adesso la facciamo proprio arrabbiare: Marino –  uno dei sindaci più impegnati nel diritto al matrimonio alle coppie omo – ha tagliato i fondi per i servizi all’infanzia e ha aumentato le rette degli asili e delle scuole materne. Che mi dice?

“È vergognoso! Io capisco che non ci sono i fondi e che non si riesce a far fronte a tutte le spese della pubblica amministrazione, ma è necessario che si trovino altri capitoli di spesa da tagliare.  Io se avessi gli ultimi 100  euro da spendere li punterei sulla scuola, è il futuro della nostra società”.

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