R. – Il ne faudrait pas que l’attentions a l’actualité, surtout de Gaza…
Noi vogliamo che l’attenzione a quanto sta accadendo ora, soprattutto a Gaza, non ci faccia dimenticare che i cristiani d’Oriente vivono un momento estremamente difficile. Desideriamo manifestare a questi nostri fratelli e sorelle che noi siamo solidali con loro e che vogliamo con tutto il cuore essere accanto a loro.
D. – Voi denunciate l’indifferenza” che c’è verso le persecuzioni che subiscono i cristiani in questi Paesi …
R. – Il est clair que comme il n’y a pas beaucoup d’images a la télévision…
E’ chiaro che non ci sono molte immagini alla televisione: quello che si vede è Gaza. Ma dalla Siria e dall’Iraq non abbiamo immagini: eppure, qui, i cristiani soffrono molto! E se ne parla poco o non se ne parla affatto. Quello che noi cerchiamo di fare è rendere pubblica questa sofferenza.
D. – Voi sostenete che la Comunità internazionale non si è impegnata nella risoluzione di questi conflitti…
R. – La Communauté International montre depuis quelques temps…
La Comunità internazionale, ormai da tempo, mostra la sua impotenza. Il presidente Bush è voluto intervenire in Iraq, ma ha aperto un vaso di Pandora, che ha fatto più male che bene! E oggi il “Califfato” ha moltissimi soldi, moltissime risorse e moltissimi mezzi e questo è davvero molto inquietante per la pace nel mondo. Bisognerebbe che le grandi potenze se ne preoccupino per tempo! Ma non sanno cosa fare: questo è il problema!
D. – Cosa vi aspettate da questa missione in Iraq?
R. – Nos attentes sono très clair…
Le nostre attese sono molto chiare! Vogliamo anzitutto incontrare queste persone, dir loro che noi siamo presenti spiritualmente accanto loro … Certo, è una piccola consolazione: ma quando si soffre è importante sentire gli altri accanto, vicino. Chiediamo al Signore di cambiare i cuori. Non ci sono altre soluzioni! Noi andiamo in Iraq come poveri: ma i poveri possono cambiare il mondo!
Fonte: Delegazione Chiesa francese in Iraq: troppa indifferenza verso i cristiani.