Desidero dunque voglio un figlio a tutti i costi

Le barriere cadono, non sempre perché si diventa migliori, più moderni ed emancipati, spesso perché non riconoscendo più cosa è bene o male, si finisce per essere indifferenti o per credere che tutto ciò che è possibile fare sia lecito fare
L’esperienza insegna che l’ideologia da qualunque parte stia, tappa gli occhi.
Anche a distanza di decenni, non è possibile dire, senza essere tacciati di oscurantismo, che il divorzio e l’aborto, hanno cambiato radicalmente la faccia della società, l’hanno resa più fragile, hanno creato una mentalità di “precariato”.
Dovremmo interrogarci su quali siano le motivazioni che fanno in modo che la “coppia scoppi” dopo pochi anni. Dovremmo chiederci cosa è possibile fare per aiutare le coppie in difficoltà, ma anche per aiutare chi sta facendo la scelta del matrimonio, perché, è chiaro che molte volte il problema è alla fonte. Ed è lampante, che a pagare il prezzo più alto di queste “fratture di coppia” sono i figli, divisi, contesi, spesso usati da genitori, nonni e zii (i fatti di cronaca lo testimoniano), per dimostrare che il torto o la ragione stanno da una sola parte.
Tanto meno è possibile dire che il numero degli aborti praticati in Italia testimonia, che si tratta di una pratica consolidata, di un mezzo per il controllo delle nascite che poco ha a che fare con la tutela della salute materna, come si sbandierava ai tempi del referendum, ma oramai è diventata una routine, dove chi opera per tentare di arginare il fenomeno è visto come qualcuno che lede la libertà delle donne.
Nessuno che ci dica come aiutare i figli di coppie separate, come stanno dopo anni le donne che hanno abortito, se contano come figlio non nato quel figlio soppresso, fateci caso, le donne che hanno avuto aborti spontanei, spesso quando raccontano la loro famiglia dicono “ho due figli e uno l’ho perso al terzo mese” come se quel figlio che non sta sullo stato famiglia, stesse però nel loro cuore. Pochi disposti a riconoscere che la società è profondamente cambiata ma che si può anche riconoscere che i cambiamenti non sempre l’hanno migliorata.
Le barriere cadono, non sempre perché si diventa migliori, più moderni ed emancipati, spesso perché non riconoscendo più cosa è bene o male, si finisce per essere indifferenti o per credere che tutto ciò che è possibile fare sia lecito fare.
A settembre dello scorso anno, dal palco della festa Idv di Vasto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, aveva affermato: “Meglio avere dei genitori, anche se omosessuali, piuttosto che non averne per nulla”, dichiarandosi di essere favorevole all’adozione per le coppie omosessuali. E’ lo stesso ritornello che si ripeteva ai tempi del referendum sul divorzio, “meglio genitori divorziati, che genitori litigiosi”, e poi durante la campagna per il referendum sull’aborto “meglio un aborto, che un figlio malato e infelice”.

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