Don Salvatore Lazzara: Contro Dio

Nei social network, e in modo particolare su Facebook, da tempo circola una pagina dal nome “Io, grazie a dio, non ho amici immaginari”, un titolo apparentemente innocuo, il quale non svela subito il significato ambiguo del suo contenuto. Affermare “grazie a dio “ (minuscolo), può suonare confortante a prima vista e lettura, soprattutto per i credenti e le persone facilmente impressionabili lacerate dalla sofferenza quotidiana. E’ anche una certezza per chi è lontano dalla fede per la precisazione successiva. (…) “grazie a dio”, vuole significare: “io fortunatamente da queste cose sono lontano, perché le ho superate”. Scrivere “dio” minuscolo, già fa accendere un campanello d’allarme. Non si riconosce la sua divinità, perché è svuotata del suo significato assoluto. (…) “dio”, diventa una cosa come le altre, oggetto di attacco e denigrazione. Le parole che seguono “non ho amici immaginari”, suonano come un ulteriore assicurazione: nelle varie fasi della vita tutti abbiamo avuto un “amico immaginario”, diventando così motivo di scherzo per i “normali”. Questo titolo svelato nel suo significato afferma: grazie a un “dio” inesistente, impersonale e anonimo, frutto della fantasia dei religiosi, sono normale perché non vivo d’immaginazione, ma di realtà. La pagina poi illustra la sua ideologia di distruzione della fede con armi molto seducenti e immediate: certi messaggi e slogan, colpiscono l’utente negli aspetti più comuni e sulle cose di maggiore impatto emotivo, come ad esempio la natura, le stragi, il denaro, la scienza, la crocifissione, i popoli che muoiono di fame, ecc…

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