Don Salvatore Lazzara: La libertà religiosa

Dopo qualche anno dalle terribili persecuzioni antireligiose della Rivoluzione francese, il popolo che aveva massacrato i religiosi, era tornato alla religione. Fourcroy, membro della Convenzione scrisse: “La massa di francesi vuole tornare alla religione, la grande massa degli uomini ha bisogno della religione, è un errore di alcuni filosofi moderni, errore verso il quale fui io stesso trascinato, credere che un’istruzione abbastanza diffusa possa distruggere la religiosità. Bisogna dunque lasciare al popolo i suoi preti, i suoi altari e il suo culto”. Voglio ricordare che molti scrittori dell’epoca testimoniarono che il popolo, ispirato dagli stessi sentimenti religiosi caratterizzati dalla certezza di possedere la verità e non amettendo critiche e reputando chiunque non l’accetti come nemico, si scatenò furiosamente su preti e nobili, aizzati dal loro eroe Robespierre, il quale fu più tardi messo a morte anch’egli dal popolo. La gente, imbevuta dalle nuove idee, spense i ceri votivi e sostituì le immagini religiose con quelle degli eroi rivoluzionari. Ma poi, quando ha capito e compreso l’inganno, ha abbandonato i fomentatori ideologici, scorgendo in loro solo morte e distruzione.

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