Donne yazidi vendute come schiave in Siria | Mondo | www.avvenire.it

Prosegue in Siria il traffico di schiavi messo in piedi dall’Is. Almeno 300 donne della minoranza Yazide, rapite dallo Stato islamico (Is) in Iraq, potrebbero essere state portare in Siria per essere vendute come schiave sessuali ad altri miliziani jihadisti. Lo afferma oggi l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).

L’Ondus dice di avere ricevuto testimonianze credibili secondo le quali le vittime di questo traffico sono vendute come Al Sabaya, un antico termine che sta ad indicare donne “infedeli”, cioè non musulmane, che fanno parte del bottino di guerra. Ciascuna sarebbe venduta ad un prezzo fino a mille dollari, sarebbe fatta convertire all’Islam e poi “sposata” dal suo proprietario.

L’ong dice di essere riuscita a documentare con sicurezza 27 casi, registrati nelle province di Aleppo, Raqqa e Hasaka. L’Ondus aggiunge di essere venuto anche a conoscenza di casi in cui notabili arabi e curdi hanno comprato alcune donne, ma solo con il fine di liberarle successivamente e farle tornare alle loro famiglie.

Intanto resta forte la pressione dei jihadisti sui militari delle Nazioni unite in Siria. I ribelli hanno attaccato una postazione di caschi blu filippini sulle alture del Golan e c’è stato uno scontro a fuoco. Lo ha annunciato il governo di Manila. Due giorni fa i ribelli hanno preso in ostaggio decine di peacekeeper delle Fiji. Degli oltre 70 caschi blu filippini circondati dai ribelli su due postazioni nel Golan, un primo gruppo è riuscito a sfuggire all’assedio, mentre il secondo gruppo di militari “è attualmente sotto attacco”, ha reso noto il ministro della Difesa di manila Voltaire Gazmin.

Fonte: Donne yazidi vendute come schiave in Siria | Mondo | www.avvenire.it.

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