Dove c’è Barilla… atto II, tengo famiglia

Guido Barilla, con la cenere sul capo. Guido Barilla costretto a calare le braghe.
Come se Elena Mirò si scusasse con le magre, per la sua linea di abbigliamento per donne formose.
Ma si sa che il business is business, e anche Guido Barilla – tiene famiglia.
Così ecco la faccia contrita di Guido Barilla sul sito della Barilla group con il comunicato video, che è ancora più triste e umiliante di un comunicato stampa.
“26 settembre, 2013
Mi rammarico dei miei commenti inappropriati e desidero scusarmi con tutti coloro che si sono sentiti offesi, incluse le migliaia di dipendenti e partner che lavorano con Barilla in tutto il mondo.

Mi rendo conto che le mie parole possano aver urtato la sensibilità di molti ma queste non riflettono correttamente le mie opinioni.

Per chiarezza, desidero precisare che:

– Ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna.
– Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque.
– Ho il massimo rispetto per tutti i tipi di unione e famiglie amorevoli.

In Barilla, la nostra missione è quella di interagire e considerare i consumatori e i partner come nostri vicini – con amore e rispetto – e di realizzare i migliori prodotti possibili.

Prendiamo questa responsabilità molto seriamente e la consideriamo una parte fondamentale di ciò che siamo, come azienda a conduzione familiare.

Sebbene io non possa cancellare ciò che ho detto recentemente, posso però scusarmi.

Mi scuso con tutti gli amici, le famiglie, i dipendenti e i partner che ho ferito od offeso con le mie parole.”

Insomma, più che una retromarcia, un’inversione a U
Il massimo della contrizione sta a mio parere nella frase: “Sebbene io non possa cancellare ciò che ho detto recentemente, posso però scusarmi.”
Se nella vita si potesse fare rewind, Guido Barilla tornerebbe volentieri indietro e direbbe a quelli de La Zanzara che è dispiaciuto ma, i suoi numerosi impegni gli impediscono di rilasciare l’intervista richiesta.
Chissà se anche quelli del MOIGE, potendo tornare indietro darebbero ancora il premio CONCHIGLIA alla Barilla con le motivazioni che si leggono nel comunicato del 17 giugno 2013 – Una campagna pubblicitaria capace di “far leva sui sentimenti e sui valori che contano di più” e che “ha lanciato uno sguardo sulla famiglia e sulle emozioni, raccontando il bello di vivere gli affetti”. Con questa motivazione, oggi Barilla è stata premiata dal Movimento Italiano Genitori (MOIGE) per la campagna “Dove c’è Pasta c’è …”.

Ora toccherà scusarsi, anche a Massimo Fiorini responsabile Brand Development & Innovation Pasta Europe di Barilla, che in occasione del premio assegnato dal MOIGE aveva dichiarato:
“La famiglia è da sempre al centro della cultura e della comunicazione di Barilla – La nuova campagna parla del valore della pasta attraverso le famiglie italiane in evoluzione con i tempi: cambiano gli stili, spesso la composizione delle famiglie, ma restano le emozioni e il piacere della condivisione. Investiamo nella comunicazione la stessa cura che abbiamo per la qualità dei prodotti, perché pensiamo che anche la comunicazione possa influenzare la qualità della vita attraverso la proposizione di modelli positivi, sani e semplici”.

Appunto. I modelli positivi, sani e semplici, son stati svenduti per paura, per forza maggiore, per timore che le potenti lobby gay abbiano la meglio sulle vendite?

I bambini ci guardano, oltre a guardare la TV e almeno ai suoi figli Barilla dovrà spiegare perché ha saltato il fosso.

Leggi Un articolo sulla situazione di intolleranz

Fonte: Dove c’è Barilla… atto II, tengo famiglia.

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