EGITTO: ANCORA CHIESE DATE ALLE FIAMME A MINYA | Ereb

L’Egitto del nuovo presidente Abdul Fattah Al Sisi non sembra voltare pagina. I Fratelli Musulmani continuano a manifestare, come dimostrano gli scontri dei giorni scorsi avvenuti ad Alessandria, mentre i cristiani affrontano ancora gravi discriminazioni, compreso il solito “rito” dell’incendio di chiese in Alto Egitto.

Lo scorso 21 giugno nella Chiesa di San Giorgio a Gizeret Sharouna, nella provincia di Minya (Alto Egitto), ignoti hanno incendiato una cappella dell’edificio religioso dedicata alla consacrazione delle ostie. L’incendio ha distrutto parte dell’edificio, senza causare vittime, ma è indice del clima di tensione vissuto dalla minoranza copta ortodossa.

Peter Elhami, portavoce della diocesi copta ortodossa di Minya, afferma al quotidiano Mcn Direct, che non è ancora chiara la ragione di questo gesto. L’incidente è molto ambiguo, infatti il personale di sicurezza erano all’interno dell’edificio e non è ancora chiaro come sia stato possibile l’incendio. Al momento nessuno ha rivendicato il gesto, tuttavia i sospetti cadono sui sostenitori dei Fratelli Musulmani residenti nel villaggio. Lo scorso 20 giugno la polizia locale ha arrestato Sheikh Hashem, uno dei leader della Fratellanza, che aveva trovato rifugio nel villaggio. Il giorno dell’incidente gli islamisti hanno inviato una minaccia contro le autorità religiose cristiane colpevoli di aver organizzato un’iniziativa per il villaggio che prevedeva un check-up medico gratuito per tutti gli abitanti cristiani e musulmani, grazie alla collaborazione di alcuni medici provenienti dal Cairo.

Fonte: EGITTO: ANCORA CHIESE DATE ALLE FIAMME A MINYA | Ereb.

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