Egitto – La morte di Papa Shenouda III – Il dolore di un popolo

Morto sabato mattina il leader dei copti ortodossi egiziani

“Il Patriarcato copto ortodosso, nel consegnarsi alla piena volontà del Signore e riponendo piena fiducia nella sua volontà, annuncia al popolo d’Egitto e al mondo, alla Chiesa copta ortodossa d’Egitto e nel mondo la partenza di Sua Santità, nostro amato Padre, Papa Shenouda III, 117º Papa di Alessandria e Patriarca della sede di san Marco”. Con queste parole il Patriarcato copto ortodosso ha dato l’annuncio ieri della morte di Shenouda III, guida spirituale del popolo copto ortodosso egiziano: malato da tempo, non sono state date le causa del decesso ma solo che la morte è avvenuta ieri pomeriggio alle 5.50 presso la cattedrale di al-Abassiya, dove risiedeva al Cairo. I funerali si celebreranno martedì 21 marzo, e il Papa sarà sepolto nel suo monastero di san Bishoy. Non appena si è sparsa la notizia, un gran numero di fedeli cristiani si è raccolto nella cattedrale per dare l’estremo saluto a una guida spirituale che ha saputo condurre con sapienza ed equilibrio i cristiani copti attraverso difficili contingenze nazionali e internazionali.Il dolore della Chiesa cattolica. In una dichiarazione, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, afferma che “la Chiesa cattolica si unisce al dolore e alla preghiera dei cristiani copti”. Benedetto XVI, aggiunge, “è stato informato e si unisce spiritualmente alla preghiera di suffragio”. “Per tutti noi rimarrà indimenticabile – sottolinea padre Lombardi – l’incontro del papa Shenouda al Cairo con Giovanni Paolo II, in occasione del suo pellegrinaggio al Monte Sinai per il Grande Giubileo, momento alto del dialogo e dell’incontro nella comune fede in Cristo”. “Il Signore – conclude padre Lombardi – accolga questo grande pastore e gli dia il premio meritato per il suo servizio”.La vita. Aveva 89 anni e svolgeva il ministero di Papa di Alessandria da 41 anni, dal 14 novembre 1971. Il suo papato ha coinciso con l’espansione mondiale della Chiesa copta. Ebbe una vita particolarmente movimentata. Era noto per aver difeso i diritti dei cristiani, e per questo il 3 settembre 1981 il presidente egiziano Anwar al-Sadat mandò papa Shenouda in esilio nel monastero di san Bishoy. Altri 8 vescovi, 24 preti e numerosi esponenti di spicco della comunità copta furono arrestati. Sadat rimpiazzò la gerarchia copta con una commissione di 5 vescovi e considerò Shenouda come “ex Papa”. Il 2 gennaio 1985, più di tre anni dopo l’omicidio di Sadat del 1981, il presidente Hosni Mubarak liberò papa Shenouda dall’esilio. Rientrato al Cairo, celebrò la messa di Natale il 7 gennaio davanti a più di 10.000 partecipanti. “L’Egitto – disse – non è il Paese in cui viviamo, ma il Paese che vive nei nostri cuori”.L’unità dei cristiani. Il Papa, noto per il suo impegno per l’unità dei cristiani, dagli anni Settanta ha ricercato il dialogo fra le Chiese cristiane. Nel 1973 Shenouda fu il primo Papa copto a incontrarsi con il Papa di Roma (all’epoca Paolo VI) dopo più di 1500 anni. Durante la visita i due Papi firmarono una dichiarazione comune sulla cristologia e si accordarono per ulteriori colloqui in materia di ecumenismo. Ci furono anche dialoghi con diverse Chiese protestanti. L’impegno ecumenico del Papa si è concretizzato nell’ingresso della Chiesa copta in diversi organismi ecumenici e nella visita a Chiese sorelle della tradizione ortodossa, come Costantinopoli, Mosca, Antiochia.Il ricordo degli anglicani e dei musulmani italiani. In un lungo profilo redatto oggi dal vescovo anglicano della diocesi di Egitto, Mouneer Anis, si legge: “In un momento in cui l’Egitto sta attraversando molti cambiamenti politici, non è facile per i cristiani egiziani perdere papa Shenouda, il padre della Chiesa in Egitto. È un tempo d’incertezza per il futuro”. “Abbiamo avuto l’onore – ricorda il vice presidente della Coreis, Yahya Pallavicini – d’incontrare più volte papa Shenouda III al Congresso internazionale islamico, promosso ogni anno al Cairo dal ministero degli Affari Religiosi. Ne abbiamo potuto riconoscere la statura spirituale eccellente, la moderazione illuminata nel guidare una grande minoranza religiosa e l’impegno operativo nel promuovere la fratellanza religiosa tra credenti in vista di una vera pace. Porgiamo ai fratelli ortodossi copti le nostre più sentite condoglianze nella speranza che l’esempio di papa Shenouda continui a ispirare i religiosi di ogni fede”.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa.
Chiesa – Mai più cristianofobia

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