Egitto, la sharia entra nella Costituzione

Morsi va dritto per la sua strada: nessun dialogo con l’opposizione laica, indifferenza totale nei confronti delle manifestazioni di piazza, nessuna marcia indietro nell’avocazione a sé dei poteri in campo giudiziario. Anzi, il presidente dell’Egitto rilancia, accelerando il processo di approvazione del nuovo testo costituzionale da parte dell’Assemblea costituente. Ieri è stato approvato l’articolo 2. Si tratta di uno dei punti più controversi della nuova Carta fondamentale perché definisce la sharia (la legge islamica) come «principale fonte della legislazione egiziana». In realtà, il testo di questo articolo non è nuovo. Fu introdotto nel 1971 da Anwar Sadat per ottenere l’appoggio degli islamisti nella battaglia politica contro la sinistra nasseriana. Alla morte di Sadat, Hosni Mubarak non osò cancellare la norma. Una norma sempre contestata dalle minoranze, in particolare quella cristiano copta (10% della popolazione egiziana), che hanno sempre visto in essa il riconoscimento del predominio della fede islamica sul Paese.

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