Egitto, Morsi: «Ebrei maiali e scimmie». Poi ritratta | Tempi.it

gennaio 17, 2013 Leone Grotti

Ieri il presidente dell’Egitto ha incontrato gli Stati Uniti e li ha rassicurati sulla sua tolleranza per ottenere gli aiuti economici di cui ha disperato bisogno

Bisogna contestualizzare. Così un portavoce di Mohamed Morsi ha cercato di spegnere l’incendio scoppiato intorno alla diffusione questa settimana di dichiarazioni contro gli ebrei che il presidente dell’Egitto ha fatto nel 2010.

«EBREI SCIMMIE E MAIALI». Morsi, esponente di spicco dei Fratelli Musulmani, ha detto in un’intervista televisiva e in un discorso: «Gli ebrei e i sionisti sono sanguisughe che attaccano i palestinesi, sono guerrafondai, discendono dalle scimmie e dai maiali». E ancora: «Non dobbiamo mai dimenticare, fratelli, di nutrire i nostri figli e nipoti con l’odio per i sionisti e gli ebrei. I bambini egiziani devono essere cresciuti nell’odio, l’odio deve continuare per Dio, come una forma di preghiera nei Suoi confronti».

«RISPETTO PER LE RELIGIONI». Yasser Ali ha affermato in conferenza stampa ieri sera che queste parole sono state pronunciate da Morsi in seguito a un attacco israeliano contro i palestinesi, aggiungendo che Morsi voleva criticare Israele nel rispetto della libertà religiosa e di tutte le religioni monoteiste. Chiamare gli ebrei «maiali e scimmie», però, non sembra il modo migliore di criticare le politiche in Medio Oriente di Israele e di rispettare la religione ebraica. Ma come mai la precisazione delle parole del presidente è arrivata solo ora e non subito dopo la loro diffusione grazie a un articolo del New York Times?

ARRIVANO GLI USA. Ieri Morsi ha incontrato una delegazione di sei senatori degli Stati Uniti guidata dal repubblicano John McCain. Durante la conferenza stampa dopo l’incontro tutto sembrava risolto. Per quanto Morsi non si sia scusato per quanto detto, deve avere offerto rassicurazioni alla delegazione Usa. Una mossa quanto mai importante per l’Egitto, che spera di ottenere dagli Stati Uniti ingenti aiuti economici dei quali hanno urgente bisogno per risollevare un’economia al collasso. Non solo. L’appoggio americano è fondamentale per ottenere dal Fondo monetario internazionale un prestito a tassi risibili di 4,8 miliardi di dollari.

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