EGITTO/ Sbai: la giornalista del tg col velo? Un’imposizione estremista che non c’entra con l’Islam

INT. Souad Sbai

Domenica scorsa, gli egiziani che stavano seguendo l’edizione delle 20 del tg della tv di Stato, hanno avuto una controversa sorpresa. La conduttrice indossava il velo. E questo, in una tv pubblica, non accadeva da 50 anni. Le spiegazioni addotte dal regime lascerebbero intendere che, paradossalmente, si sarebbe trattato di una scelta volta a promuovere la libertà di chi professa il culto islamico. Sotto Mubarak, infatti, indossare il velo era pratica vietata a chi lavorava in luoghi pubblici come gli aeroporti, gli alberghi e, per l’appunto, la tv. Un’imposizione legata all’esigenza di dare un’immagine moderna del Paese, rimossa dai Fratelli Musulmani ora al potere sulla scorta dell’asserzione in base alla quale ben il 70 per cento delle donne egiziane indosserebbe di propria spontanea volontà il velo. In realtà, le cose non stanno propriamente in questi termini

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