Elogio alla lotta agli infedeli – Italiaoggi

Fatto in arabo (sconosciuto ai presenti) da un imam all’incontro della pace col Papa

Elogio alla lotta agli infedeli

L’attacco scoperto da uno scrittore egiziano-tedesco

 di Alessandra Nucci 

Al bellissimo incontro di preghiera per la pace organizzato l’8 giugno da Papa Francesco nei giardini del Vaticano, è seguita una piccola e incresciosa scoperta: a quanto pare, non tutti i partecipanti che hanno recitato una preghiera, pregavano per la pace. O, almeno, così risulta allo scrittore egiziano-tedesco Hamed Abdel-Samad, il quale, siccome parla arabo, è trasalito nel sentire uno degli imam terminare la sua preghiera con un’invocazione per la vittoria sugli infedeli.

Le parole esatte, pronunciate in arabo, sarebbero le ultime parole della seconda sura del Corano, versetto 286: «Tu sei il nostro Maestro, concedici la vittoria sui popoli infedeli». La notizia, trasmessa in Francia da Bernard Antony, presidente dell’Agrif (Alleanza generale contro il razzismo e per il rispetto dell’identità francese e cristiana), è stata postata sul blog del giornalista Yves Daoudal in un articolo intitolato «Vittoria islamica in Vaticano».

Gli ospiti dell’incontro di preghiera erano uno spaccato della multi-cultura mediorientale, persone che hanno lavorato per anni per promuovere la pace fra Israele e Palestina. Presenti e concordi nell’invocare la pace, assieme ai presidenti Shimon Peres, israeliano, e Mahmoud Abbas (Abu Mazen), palestinese, c’erano rabbini di diverse tradizioni, imam e mufti musulmani e drusi, cardinali, vescovi. Nel gruppo spiccavano il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, il custode della Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa e, quali invitati personali del Papa, il rabbino Abram Skorka e l’imam di Buenos Aires, Omar Abboud. Così descrive il clima dell’incontro il bollettino Asianews: «Il ritmo calmo, la musica, la vicinanza fra rabbini e imam, cristiani, musulmani ed ebrei, israeliani e palestinesi, la reciproca cortesia, i sorrisi, fino all’abbraccio finale fra il Papa e i due presidenti e dei due presidenti fra loro, l’ambiente tranquillo e verde dei giardini vaticani, fa sembrare il tutto una specie di sogno, o di profezia di fraternità».

Facile, in mezzo a una rappresentanza così composita e in ascolto di tanti concetti pregnanti e coerenti fra loro nell’invocare la pace, dare per scontati i contenuti di preghiere seppure detti in una lingua altrui. Oltretutto, i testi delle preghiere erano stati pubblicati in anticipo in più lingue, e non comprendevano il versetto incriminato: evidentemente un’ispirazione dell’ultimo momento. Postata su Facebook in tedesco, la questione è circolata in francese prima di essere ripresa in italiano da Radio Spada. Dal sito del Vaticano, intanto, sono spariti i testi delle preghiere e un tentativo di rettifica è arrivato dal responsabile per la Radio Vaticana delle trasmissioni in tedesco, padre Bernd Hagenkord: questi sostiene che le parole incriminate sarebbero state «Tu sei il nostro Protettore, aiutaci contro il popolo dei non-credenti». Ciò permetterebbe di intendere per l’aiuto a evangelizzare, anche se in tal caso non si capisce il senso della parola «contro».

Ma per il sito francese, le due principali parole sono inequivocabili: l’ultima è «kafir », che significa infedele, e quella precedente è «nousra» che non significa «aiuto» ma «vittoria». Alla luce di tutto ciò, si potrebbe inserire, fra le iniziative utili a progredire sulla via del reciproco rispetto e comprensione, quella di istituire dei corsi accelerati di lingua araba a beneficio delle masse occidentali.

Fonte: Elogio alla lotta agli infedeli – ESTERO – LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA – Italiaoggi.

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