“Eluana e l’Ilva. Due decreti, due misure” | Tempi.it

dicembre 6, 2012 Redazione

In un editoriale di Gian Luigi Gigli, il giornale cattolico mette in parallelo i casi di Taranto e Lecco, notando il diverso atteggiamento del capo dello Stato

Oggi su Avvenire compare un editoriale che mette in relazione due avvenimenti all’apparenza molto diversi. Lo scrive Gian Luigi Gigli e il titolo è assai significativo: “Eluana e l’Ilva. Due decreti, due misure”.

Gigli parte dal fatto che il governo «è intervenuto sull’Ilva di Taranto mettendo di fatto in mora la magistratura». Una scelta importante, prosegue l’autore, perché «il Governo, consapevole della difficoltà a trovare una sintesi, ha scelto di intervenire con lo strumento del decreto e anch’io ritengo che abbia ben operato. Non vi erano infatti altri strumenti per intervenire d’urgenza, prima che le tensioni sociali diventassero incontrollabili, senza tuttavia rinunciare al dovere di difendere la salute e l’ambiente». L’esecutivo Monti, quindi, ha fatto bene a “forzare la mano” in questa situazione, perché «nel caso dell’acciaieria Ilva sussistessero tutti gli elementi atti a qualificare l’urgenza dell’intervento».

A questo punto, Gigli nota che tale inusuale provvedimento sia stato varato anche con l’approvazione del Capo dello Stato: «È quindi ipotizzabile che la disponibilità del presidente Napolitano ad apporre la sua firma sia stata anticipatamente ricercata anche in questo caso e che essa sia stata da lui assicurata, riconoscendo l’urgenza del provvedimento. E ciò malgrado che l’intervento governativo corresse il rischio di sollevare un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato e prestasse il fianco perfino a rilievi di possibile incostituzionalità».

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