Emarginati, malati terminali, sofferenti psico-fisici : ancora una volta dimenticati da TUTTI ! Speranze poche, certezze nulle?

Nell’ultimo, si spera, “atto” altalenante del teatrino della Politica, del Governo Renzi, del discorso ultimo del Capo dello Stato, dove lo Stato Sociale doveva e deve essere presente ed operante, anche, verso la moltitudine d’indigenti e di sofferenti : ancora una volta è stato ancora assente !

Lo stesso si deve dire dell’indifferenza tenuta dal Governo nel semestre dell’Italia di Presidenza di turno della UE, dove ho segnalato che ( con risposta, Prot..317343 del 21 ottobre 2014 -GM/mjd/[IPOL-OM-Peti D 2014] 42563 della Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo PET. N 2276/2013 da me più e più volte inoltrata e conosciute in ambito UE,) si richiedeva e si richiede una Legislazione uguale e con la stessa valenza in tutti gli Stati Membri della UE inerente gli handicappati mentali, che a n/s parere comporta la difesa e la dignità della persona “ debole e bisognosa” di cui alla Costituzione Europea.

Dobbiamo porre molta attenzione ai lupi “vestiti” da agnelli !

In Italia il 13 maggio 1978 il Parlamento approvava la legge 180 ( o legge Basaglia ) ispirata dalle teorie dello psichiatra veneziano Franco Basaglia, che poneva fine all’istituzione manicomiale e che il “manicomio” non era un luogo di cura, ma un’istituzione da abbattere. Petizione 2013 del 18 marzo 2013 assegnata col n.307 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati .

I trattamenti innovativi prevedevano il blocco dei ricoveri, ma a tutt’oggi 2015, poche cose sono cambiate non solo dal punto di vista della terminologia e dell’interessamento, ma anche per la carenza di aiuti alle famiglie di questi “desaparecido della nostra civiltà.”

Un’empasse, quindi, che non ha saputo o voluto cogliere l’esigenza di una priorità in quanto non è stato sufficiente sottrarre il mondo della sofferenza psico-fisica per una pseudo integrazione nel mondo della società civile, ma che è necessario intervenire per restituire il rispetto del diritto non solo come “malato”, ma quale “persona” da beneficiare di norme giuridiche ed economiche .

La legge 180 che è stata emanata priva del Regolamento d’Applicazione e la legge 833 che ne ha proseguito l’iter, non hanno previsto strutture alternative ed adeguate ad organizzazione dei servizi, perché non vi è stata una serena valutazione dei limiti terapeutici attuati nell’epoca, stabilendo che la malattia mentale era ed è un problema sociale ed il “malato” assimilato all’emarginato, all’anziano non autosufficiente.

Con l’entrata in vigore della legge n. 180/1978 :

1.) per decenni Basaglia ha cercato di curare i malati psichici fuori dagli ospedali ;

2.) viene vietata la riapertura e la costruzione di nuovi “manicomi”, introducendo la norma che “accertamenti e trattamenti sanitari sono volontari” (?);

3.) il TSO ( Trattamento Sanitario Obbligatorio) a base di farmaci antipsicotici dura solitamente 7 giorni e deve essere richiesto da uno psichiatra, firmato dal Sindaco e convalidato del Giudice Tutelare;

4.) tutti gli interventi relativi alla cura, prevenzione e riabilitazione devono essere attuati di norma dai servizi e dai presidi psichiatrici extraospedalieri.

In quel di norma si nota tutta la lacuna in cui la psichiatria ha vissuto e vive tutt’ora in aperta ambiguità perché :

a.) si dà ampio mandato al privato di agire con cure in Cliniche, Case di Cura o “quant’altro” con costi elevatissimi ;

b.) nei Reparti Ospedalieri a volte non esiste la presenza psichiatrica ed i pazienti vengono sottoposti a terapie massicce di farmaci tanto da renderli socialmente accettabili e poi dimessi, per essere riammessi qualche settimana o mese dopo.

In analisi la legge ha due movimenti d’interpretazione, perché alcuni sostengono che :

1.) la legge 180 va rivista, rimodernata, mentre il privato “copre” il 50% delle esigenze del pubblico con alti costi ;

2.) bisogna potenziare i Dipartimenti di Salute Mentale; reinserimento lavorativo; prevenzione.

Siamo favorevoli solo alla riforma, al potenziamento dei Dipartimenti, ma non accettabili a quanti sostengono nessun ricovero od ospedalizzazione, negando la cronicità (forse pensando di curare con la buona parola in alberghi a 5 stelle), favorendo in tal modo, ripeto, il lucro ed i business privati .

Onde consentire una più consona realizzazione delle strutture intermedie ed alternative previste dai “Progetti-Obiettivi della Salute Mentale”, è opportuna la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagi, costi e pericoli, con servizi specifici in strutture adeguate, l’autorizzazione al TSO obbligatorio, anche in assenza del consenso del paziente almeno in determinate condizioni, la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età giovanile .

Le norme che regolano la tutela delle malattie mentale vanno rivedute in una proposizione che renda ragione e giustizia, perché ancora oggi questa “problematica” ha compiuto un “cammino” non troppo fruttifero tra demagogia e conflittualità, perché il Concordato Testo Unificato Burani-Procaccini, nel quale era abbinata la n/s Petizione sulla riforma dell’assistenza psichiatrica, è letteralmente sparito dall’agenda parlamentare dall’aprile 2005 . Quelli che hanno compiuto questo pateracchio ne dovranno rispondere alla loro coscienza ed alla giustizia !

A 36 anni dall’emissione della legge 180, insiste una sola domanda : mentre le famiglie sono rimaste sole e con esse la società, su una realtà così sconvolgente “vista” dall’opinione pubblica : quali risultati qualitativi sono stati raggiunti ? . budget del ricoverato

Purtroppo passeranno molti mesi ( per non dire anni !) prima, eventualmente, di “rivedere” questa situazione che dura da ben 36 anni, perché con le prossime elezioni politiche ormai alle porte il “problema” non avrà migliore sorte, verrà accantonata la possibilità di emanare provvedimenti finanziari e normativi volti a sostegno delle famiglie dei disabili psico-fisici.

Dobbiamo ricordare che è anche famiglia quella che continua a mantenere la promessa di fedeltà reciproca dei coniugi, a farsi carico dei propri figli, ad aiutare i propri genitori anziani, soprattutto, a curare i propri membri disabili o svantaggiati.

Non ci aspettavamo soluzioni immediate, ma eravamo aperti alla speranza quando avevamo in 9 punti “offerto” al Governo Berlusconi il 17 marzo 2005 nella Sala Verde di Palazzo Chigi una seppur precaria immediata soluzione delle priorità verso i “malati” psico-fisici.

Una coerente solidarietà sociale non deve essere quella della superficialità o della esteriorità a sostegno delle famiglie (categoria che in politica ognuno si sente di difendere ora !), ma di impegno comune per rimodellare la società, come anela l’opinione pubblica, secondo le necessità, i valori ed i principi di autentica etica civile.

Il livello di civiltà si dimostra e si evidenzia nel rispetto della persona : di ogni persona !

Buon 2015 a tutti !

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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