Enzensberger: il Corano è la radice del terrorismo islamico

di Silvana De Mari

Un libro imperdibile per chiunque voglia capire la realtà attuale è “Il perdente radicale”, di Hans Magnus Enzensberger (Einaudi).

Con la forza intellettuale e l’acume che lo hanno reso celebre, Enzensberger disegna il profilo del perdente radicale di ogni tempo. Ieri il combattente nazista, oggi il terrorista islamico. Colui che ha resuscitato la tradizione del nichilismo autolesionista, amalgamando istanze religiose, politiche e sociali in una strategia di distruzione a vasto raggio. Contro l’America, contro il capitale internazionale, contro il sionismo, contro gli infedeli. Perché il perdente radicale non conosce la soluzione del conflitto, il compromesso. E quanto più è assurdo il suo progetto, tanto più fanaticamente lo persegue. Come era accaduto con Hitler, il suo vero obiettivo non è la vittoria ma lo sterminio, non è il controllo ma il dissolvimento, non è la vita ma il suicidio collettivo e la fine con orrore. Convinto della propria superiorità e animato da cieco vittimismo, l’islamista chiede a gran voce rispetto per sé senza riconoscerlo agli altri. Riservando solo alla propria minoranza di eletti la salvezza da un mondo che condanna alla morte.

In questo geniale libricino Enzensberger riporta un’intuizione ovvia. Per quale motivo i popoli nati nell’islam hanno bruscamente aumentato la loro ferocia negli ultimi 30 anni? Per quale motivo qualsiasi ragazzo figlio di immigrati, con la faccia pulita come gli assassini di Boston o come quelli della metropolitana di Londra, un bravo ragazzo che è andato a scuola, è andato a sciare oppure a fare incontri di boxe diventa una belva assetata di sangue.

La risposta l’ha data il filosofo francese Robert Redaeker, con un unico articolo pubblicato su Le Figaro che gli è costato il lavoro, la casa, la vita da uomo libero: dopo quell’articolo Robert Redaeker è diventato un fantasma.

La risposta è il Corano.

La violenza nel Corano è assoluta, obbligatoria, irrisolvibile.

I popoli nati nell’islam hanno conservato gentilezza e buona volontà di vivere fino a che sono rimasti analfabeti. Tutto qui. I ragazzi islamici sono come tutti gli altri, e come tutti gli altri vivono una vita difficile, perché la vita non è facile. Ci sono bocciatura, ragazze che ti rifiutano, posti di lavoro che non ti danno. La vita è difficile. I ragazzi islamici sono come tutti gli altri fino a che non incontrano l’imam che fa loro leggere il Corano. Le frustrazioni vengono trasformate in odio, distruzione e suicidio.

Dobbiamo studiare il Corano.

Tra le varie possibilità ne consiglio due.

La prima è il Corano con il commento di Robert Spencer, tradotto da Paolo Mantellini. Robert Spencer è un uomo straordinario, che deve girare con la scorta per le minacce di morte. Paolo Mantellini era un amico. Era un medico tisiologo che ha usato la sua vocazione per creare sanatori in Pakistan.

Trovate il testo qui

http://www.webalice.it/pvmantel/home.html

E’ un testo di facile accesso.

Dopo aver letto il testo di Spencer Mantellini potete passare a  Il Corano, Compendium Storia critica. E’ il miglior testo esistente del maggior esperto. L’autore è cristiano, copto, e il suo lavoro è fondamentale soprattutto per coloro che vogliono una conoscenza a fondo.

Lo trovate qui

http://www.ibs.it/code/9788865955192/ishak-kamal-fawzy/corano-compendium-storia.html

Titolo: Il Corano. Compendium. Storia critica

Autore: Ishak Kamal Fawzy

Prezzo

Sconto 15%

€ 20,32

(Prezzo di copertina € 23,90 Risparmio € 3,58)

Dati: 2011, 464 p., (Editore Booksprint)

Oltre alla conoscenza, ovviamente ci serve il coraggio, la carità, quella della verità prima di tutto, e non la speranza, ma la certezza che alla fine tutto andrà bene e la libertà e la luce dell’amore di  Dio saranno su tutta l’umanità, su tutto il mondo.

Fonte: Enzensberger: il Corano è la radice del terrorismo islamico.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Varie e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.